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Il mio no al petrolio

Franco Arminio1Amo la mia terra. Non l’ho mai lasciata e non la lascerò mai. Amo l’Irpinia e vorrei andare in Europa a portare la voce dei miei territori, che sono ben diversi dall’idea che in Europa hanno del Sud italiano.
Le politiche nazionali ed europee di questi anni hanno determinato grandi problemi nei nostri paesi, testimoniati in maniera inequivocabile dalla ripresa dell’emigrazione. Da sempre abbiamo dato le nostre braccia. E ora vogliono prendersi le nostre risorse, pensando di ricambiare con qualche mancia. Sta accadendo così con l’energia eolica. Se avessimo messo noi le pale ora potremmo essere un territorio assai ricco. E invece sono arrivati i colonizzatori. Col petrolio è chiaro che non bisogna concedere nessuna apertura. Niente trivellazioni in Irpinia e nel Sannio. Zone altamente sismiche, piene d’acqua e diffusamente abitate, non è certo il luogo adatto alle estrazioni petrolifere. Considero delittuose altre trivellazioni nella vicina Lucania e penso che in quella regione bisogna ridiscutere in un’ottica rigorosamente Irpiniaambientalista sui pozzi che ci sono.
L’Irpinia e il Sannio ora più che mai devono dare valore al loro grande patrimonio naturalistico e ai loro paesi. La nostra terra può essere un laboratorio di quello che chiamo “nuovo umanesimo delle montagne”. Un luogo in cui coniugare il computer e il pero selvatico, lo scrupolo nordico e le utopie mediterranee. Niente petrolio, dunque. E dobbiamo pretendere di ricavare molto di più dalle nostre risorse. Sono a disposizione di quanti in Irpinia e nel Sannio vorranno confrontarsi sui temi dell’energia e della tutela ambientale.
Non credo che queste tematiche siano di interesse solo di una piccola parte degli elettori. E’ necessario essere proiettati nella tutela dei territori marginali e delle persone umiliate dall’Europa dei banchieri. In Irpinia e nel Sannio, ancora più che altrove, ci sono buonissimi motivi per sostenerla.

Franco Arminio
Ottopagine 26.03.2014

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