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Colucci a Farina: “L’acqua non è sua proprietà”.

Sorgenti_irpineIl presidente dell’Ato risponde al sindaco di Caposele. De Stefano: <<Senza strategia>>

<<Bisogna riconoscere che il sindaco di Caposele, Pasquale Farina, è davvero un bravo sindaco se è riuscito ad ottenere dalla Regione Campania condizioni di favore per il suo territorio che nemmeno dalla Puglia era riuscito a incassare. Però dimentica che l’acqua non è una sua esclusiva proprietà>>. Il commissario dell’Ato, Giovanni Colucci, replica così alle dichiarazioni rilasciate ieri al <<Mattino>> dal primo cittadino irpino sulla vicenda del ridisegno degli ambiti territoriali voluto da Palazzo Santa Lucia. <<Se dovesse valere sempre – prosegue il numero uno dell’autorità idrica locale – la logica dell’autoreferenzialità e dell’autosufficienza dei Comuni, Caposele avrebbe l’onere di provvedere da sé anche a tutte le altre esigenze amministrative e gestionali della comunità. A quel punto potremmo parlare di Repubblica di Caposele>>. Colucci ritiene che l’Ato Calore abbia sempre avuto in considerazione le istanze dell’intero comprensorio senza mai penalizzare alcuna realtà: <<Abbiamo difeso gli interessi di tutti, pensando che la cogestione fosse l’ipotesi migliore. Non mi sono schierato contro l’amministrazione guidata da Farina nemmeno quando trattava con l’Acquedotto Pugliese. La maggior parte degli interventi programmati riguarda le località sede di fonti imbrifere. D’altra parte, siamo stati noi a scoprire che lo sfruttamento delle sorgenti della provincia di Avellino è sempre avvenuto abusivamente. La decisione della giunta Caldoro di smembrare il territorio irpino e di Giovanni Colucciaggregarlo a Caserta, quindi, è illogica e controproducente>>. Ma come risponde il commissario dell’Ato alle critiche sui ritardi nell’affidamento del servizio? <<Nelle precedenti gestioni non si è riusciti a raggiungere l’obiettivo esclusivamente a causa della necessità, prevista per legge, di aggiornare il Piano d’ambito. A maggior ragione, oggi, disponendo di un Piano dettagliato, è impensabile un rimescolamento delle carte>>. Colucci, però, auspica che si riesca a trovare una via d’uscita. Venerdì incontrerà a Napoli i commissari degli altri Ato della Campania. L’obiettivo comune è impedire lo stravolgimento degli assetti attuali. Anche il presidente dell’Ato Calore Servizi, Lello De Stefano, non condivide l’ipotesi dello smembramento del territorio irpino: <<L’acqua è un bene che non appartiene soltanto ai Comuni dove sono allocate le fonti. Basterebbe approfondire i profili idrografici per rendersene conto visivamente. E, poi, proprio perché si tratta di una risorsa fondamentale, si giustifica la massiccia esportazione di acqua avvenuta in tutti questi anni verso le province e le regioni confinanti, anche se purtroppo senza una strategia complessiva. Si è registrata la totale assenza di un ristoro per le comunità locali e di una politica di salvaguardia ambientale>>. Secondo De Stefano è necessario giungere ad un confronto istituzionale che riconosca all’Irpinia i diritti per lo sfruttamento delle sorgenti: <<Se riuscissimo a ottenere ciò che è stato concesso alla Basilicata potremmo finanziare gli interventi di ristrutturazione delle reti, con consistenti benefici per l’economia locale, e ridurre le tariffe per gli utenti. In un simile scenario, non vi sarebbe alcun problema a garantire a Caposele e ai Comuni dove si trovano le fonti imbrifere, una adeguata quota di ristoro>>. Il presidente dell’Acs non risparmia critiche a chi starebbe lavorando contro gli obiettivi comuni: <<Debbo riconoscere l’impegno di quasi tutti i sindaci irpini e sanniti, ma riscontro anche che nel Pd non manca la voce stonata di chi cerca di impedire il rinnovamento, vanificando il lavoro svolto>>. Pur non nominandolo, De Stefano si riferisce alle recenti invettive di Lucio Fierro: <<Si continua a parlare con lo sguardo rivolto al passato, difendendo l’idea di una società proprietaria delle reti e senza alcuna cognizione e competenza rispetto alla situazione attuale>>.

Di Luigi Basile
Il Mattino di Avellino 01.10.2013

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