“Landini dunque sembra svegliarsi di fronte all’attentato all’articolo18, ma l’attentato al mondo del lavoro, alla produttività delle aziende italiane, ai rapporti indeterminati di lavoro, alla sicurezza del posto di lavoro, alla tenuta del potere d’acquisto dei salari è già avvenuto da tempo, semplicemente con l’introduzione dell’euro, perché secondo una legge chiave delle politiche monetarie: “Se non svaluti la moneta devi svalutare per forza i salari”. E in un sistema di cambio fisso, in cui la Bce si preoccupa di controllare solo l’inflazione (bassa per la Germania che fa protezionismo, poco più alta per noi) la moneta non può essere svalutata. Dov’era Landini quando è stato introdotto l’euro? Durante questi lunghi anni di crisi non gli è mai venuto in mente di leggersi un testo di economia keynesiana? Se vuole glielo posso consigliare. Dunque il segretario della Fiom, il sindacato più “agguerrito” nella difesa dei posti di lavoro e del diritto al lavoro, non ha capito che la moneta unica è stata l’arma di distruzione di massa introdotta ad arte dagli squali della finanza, per saccheggiare il benessere dei lavoratori italiani? Alla faccia della lucidità mentale! Speriamo che sia solo “distrazione” e non anche interesse parassita sulla pelle dei lavoratori!
Infine per non piangere un aforisma comico.
Si chiamava Libertà. Un giorno scese per strada e prese a interrogare la gente che incontrava. Le risposte che ebbe furono di questo genere: “Fatevi i fatti vostri. – Non te ne incaricare. – Impicciati per te. – Lascia perdere. – Chi te lo fa fare? – Te l’ha ordinato il medico? – Ti pagano per questo? – Sei stanca di campare? – Ti puzza di vivere? – Attacca l’asino dove vuole il padrone. – Non fare la stupida. – Non ti mettere nei guai. – Gli stracci vanno per aria. – Passata la festa gabbato il santo. – L’oro non si macchia. – Sta’ coi frati e zappa l’orto”. Libertà disse: “Questa gente è molto saggia, non ha bisogno di me”. Infatti cominciò a uscire meno e un giorno annunciò che se ne andava. Ai giornalisti che l’assediavano per conoscere i motivi della sua decisione rispose in modo alquanto enigmatico. Disse sorridendo: “La libertà va tenuta in continua riparazione”.”
Lalla M., Arezzo