“Il Tap (Gasdotto Trans-Adriatico) è un tubo che porta in Italia il gas dell’Azerbaijan, passando per Turchia, Grecia e Albania. Qualche dato preliminare è d’obbligo per rendersi conto di quanto l’infrastruttura sia inutile, l’ennesimo ricco pasto per speculatori. Il fabbisogno di gas in Europa nel 2035, secondo l’Agenzia Internazionale Europea (IEA) e secondo Eurogas (società che unisce tutti i distributori di gas in Europa), sarà all’incirca di 500 miliardi di metri cubi all’anno. Nel 2003 la Ue ha utilizzato 530 miliardi di metri cubi, mentre nel 2013 il consumo è stato di 460 miliardi di metri cubi. Il fabbisogno quindi sta scendendo. Considerando che le infrastrutture europee, tra tubi e rigassificatori, consentono attualmente di importare 600 miliardi di metri cubi e che 100 miliardi sono già prodotti in Europa, è evidente che il nostro continente possa beneficiare oggi di una quantità di gas sovrabbondante rispetto al necessario, tanto più considerando la parabola discendente del fabbisogno europeo.
Dati del tutto simili sono reperibili per quanto riguarda l’Italia. Il Tap, tra l’altro, garantirebbe solo 10 miliardi di metri cubi l’anno, a fronte di costi ambientali, economici e in assenza di alcun beneficio occupazionale, che è di solito la scusa per far digerire ad un’Italia impoverita la pillola amara delle grandi opere (vedi Tav). Ciò che il Governo Renzi sta promuovendo in Puglia attraverso il decreto di compatibilità ambientale Galletti, quindi, è una di quelle grandi opere inutili e dannose contro le quali il M5S si è sempre battuto. Sostituire le importazioni di combustibili fossili che ci costano miliardi di euro l’anno con la produzione interna di energia pulita dovrebbe essere la ragion d’essere di una politica industriale che in Italia non sussiste, complice la miopia di Governi sempre molto sensibili ai grandi interessi del fossile, incluso l’esecutivo Renzi.
Oggi, 20 settembre, mentre Renzi avvierà i lavori a Baku, i cittadini salentini, insieme a comitati, associazioni e artisti consapevoli ed informati marceranno lungo il magnifico paesaggio che si vuole deturpare, partendo da Lido San Basilio, per poi giungere nella piazza Pertini di Melendugno per manifestare il proprio dissenso e per porgere il proprio sostegno alle migliaia di operatori che vedranno affossata la propria attività con l’arrivo del gasdotto.
Non va mai dimenticata l’inutilità dell’infrastruttura in un territorio come quello pugliese, già tragicamente ferito da opere a violento impatto ambientale. Si tratta di una Regione che produce l’85% dell’energia oltre il suo fabbisogno. Un’opera inutile, quindi, su un territorio martoriato dalla logica perversa dei progetti faraonici. Come se non bastassero queste osservazioni di buonsenso va ricordato che l’opera non avrà alcuna ricaduta occupazionale, perché a detta dello stesso manager di Tap Giampaolo Russo le circa 50 assunzioni a tempo determinato non saranno di nazionalità italiana. Inoltre il TAP agirà per 25 anni in monopolio, come garantito dall’accordo intergovernativo tra i Paesi aderenti, in modo tale che non si avrà alcun risparmio in bolletta per i cittadini. Il lavoro parlamentare del M5S per un’Italia verde e sostenibile è di notevole portata. Si consiglia all’ennesimo governo delle grandi opere fossili di andarselo a vedere, ammesso e non concesso che interessi a Renzi e ai suoi ministri una politica industriale di sviluppo nazionale, e non la solita rete di amicizie influenti nella grande imprenditoria”.
M5S Camera e Senato