Oggi il commissario nel cantiere per valutare lo stato di assemblaggio della super-talpa. Il portavoce nazionale dei Verdi ha annunciato verifiche sul cantiere della galleria. Cione: “La Forestale vigili sul corso fluviale e sulle attività di tutti i cantieri aperti …”
Inizieranno presumibilmente il primo marzo i lavori di scavo della nuova galleria idrica Pavoncelli, la cosiddetta ‘bis’. La data sarà ufficializzata solo dopo il sopralluogo che questa mattina farà a Caposele il commissario di governo Sabatelli, atteso da Bari per la presa d’atto della situazione di preparazione del cantiere. Iniziati a fine dicembre, i lavori di assemblaggio della cosiddetta super-talpa dovrebbero concludersi a breve. Appena pronta la fresa, avendo esaurito tutta la preparazione del cantiere, entro la fine del mese il raggruppamento di imprese (Vianini Lavori spa è la capofila) avvierà lo scavo. Dell’esito finale del lungo contenzioso davanti al Tribunale Superiore delle Acque al momento sembra importare poco a tutti i protagonisti della vicenda, salvo all’Ato Calore Irpino e ai ricorrenti territoriali. Intanto, il capogruppo di “Caposele Futura” Antonio Cione all’indomani dello sversamento illecito di reflui denunciato dagli agenti del corpo forestale di Lioni, fa sapere che “il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli ha garantito il suo impegno per sollevare nelle sedi nazionali opportune l’assenza della Valutazione di Impatto Ambientale sulla Pavoncelli bis”. Cione ha spiegato che “gli interventi degli agenti del Corpo Forestale sulle sponde del fiume Sele potrebbero essere stati diversi, e mi auguro che l’attività non si esaurisca qui”. Per il consigliere è “in gioco l’equilibrio ambientale del fiume, visto che Vallone delle Brecce ormai è tutt’uno con il cantiere della galleria di valico, e non bisogna dimenticare l’esistenza di un fascicolo aperto in Procura, così come resta in piedi il pronunciamento dell’Autorità di Bacino, interpellata sulla moria delle trote: la forestale è stata allertata in diverse occasioni, da ottobre a gennaio il fiume è stato oggetto di diversi episodi”. La ricostruzione fornita dal capogruppo di minoranza prende spunto dal fatto che se all’origine dell’inquinamento fossero stati i lavori di Piazza Sanità, i reflui sarebbero scivolati direttamente nel fiume. “Vallone delle Brecce annuncia di fatto l’area del cantiere della galleria. Non solo. Da diversi giorni è stato notato l’arrivo di decine di betoniere sul piazzale antistante la galleria, che scaricano cemento e altre sostanze chimiche utilizzate per solidificare l’acqua nella vecchia galleria. Il tappo formato nel 1997 per impedirne la fuoriuscita di 200 metri di lunghezza e 8metri di larghezza dovrà essere solidificato e poi trivellato dalla talpa”, ha concluso.
Elisa Forte
Ottopagine 06.02.2014