Ovvero, le spese nascoste dal governo: un miliardo a settimana.
La tanto sbandierata spending review del Bomba, si sta mostrando per quella che è, l’ennesimo proclama privo di fatti concreti.
I dati confermano che la spesa sta aumentando.
Per Paolo Longobardi, presidente del Centro studi Unimpresa, il Governo non solo non ha attuato una concreta spending review, dato che la spesa pubblica è cresciuta di 52 miliardi di euro, ma sono aumentate anche le tasse, di quasi 26 miliardi.
Anche il Dipartimento Funzione pubblica evidenzia come nel 2014 le spese per consulenze esterne della Pubblica amministrazione nel 2014 sono aumentate del 61,3% su base annua a 1,19 miliardi di euro.
Sul Sole 24 Ore, Yoram Gutgeld, consulente di Renzi alla spending review, ha trionfalmente sostenendo che in due anni sono stati conseguiti oltre 25 miliardi di riduzione di spesa, con una riduzione delle tasse per 28 miliardi.
Basta fare i conti della serva per vedere come nel 2015 le uscite correnti del bilancio pubblico risultano passate dai 483,8 miliardi dell’anno precedente a 536,4 miliardi. Le entrate tributarie, invece, sono salite da 407,5 miliardi a 433,4 miliardi.
Altro dato significativo sono le consulenze esterne, aumentate in maniera esponenziale, da sempre sono uno strumento clientelare e sono costate circa 1,5 miliardi per quasi 600mila incarichi.
Il Bomba, in parole povere, per ricevere consensi, ricorre alla sua formazione di scuola democristiana, tornando a fare del clientelismo, favorendo gli amici degli amici.
Questi dati, nudi e crudi, confermano quanto denuncia da tempo il M5S.
Il Governo è totalmente incapace di fare una programmazione economica, e se con un mano attua tagli lineari che mortificano principalmente i servizi ai cittadini, dall’altra utilizza le risorse per fare del puro clientelismo.
Carla Ruocco
