Energia

No triv, vincoli su tutta l’area interessata alle ricerche

Pozzo Petrolifero piana san filippo Gesualdo-Frigento<<Una dimora di bellezza e storia non può diventare una nuova terra dei fuochi>>.

E’ l’allarme che lancia Vincenzo Nitti, portavoce del Comitato No Trivellazioni Petrolifere in Irpinia, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta. <<L’area interessata dal progetto denominato Nusco, estesa per oltre sessanta chilometri quadrati, racchiude un patrimonio storico ed archeologico di notevole importanza. Se la Regione Campania dà il via al progetto autorizza a realizzare pozzi ed a far uscire petrolio nei pressi dell’antica Aeclanum o dei castelli, degli acquedotti e dei palazzi che non caratterizzano solo l’identità culturale di Gesualdo, ma dell’intero territorio provinciale>>. Secondo l’attivista della Valle Ufita c’è bisogno di maggiore attenzione da parte delle istituzioni che possono intervenire sulla questione, compreso Palazzo Caracciolo.
<<E’ necessario che tutti coloro che sono impegnati a tutelare il territorio, facciano sentire maggiormente la propria voce. Non bisogna mai abbassare la guardia. Anche la Provincia, che fino a qualche tempo fa ci era stata vicina nella lotta agli idrocarburi, dal momento in cui è stata commissariata non si è attivata del tutto per trovare soluzioni e proposte alternative per arrivare al veto della Regione  Campania>>. Per Alfonso Faia, del comitato No Petrolio in Alta Irpinia, il No Petrolio_altairpiniasilenzio di Palazzo Santa Lucia, rappresenta un segnale non confortante per i territori. <<La risposta del sottosegretario Vicari e le bocche chiuse da parte degli esponenti della giunta Caldoro dimostrano che c’è una parte politica favorevole agli idrocarburi e ad eventuali ricerche estrattive in Irpinia. I cittadini prendano posizione su una questione che non riguarda solo lo sviluppo di un’area, ma di tutto il territorio>>. Una cosa è certa: i numerosi appelli, lanciati dai volontari irpini, stanno faceno riflettere i tecnici della Regione, che prima di emettere qualsiasi verdetto, dovranno tener conto di quanto espresso dagli scienziati e dagli esperti, coinvolti dai comitati. A sostenerlo è anche il consigliere regionale del Pd, dopo un ennesimo appello lanciato dai No triv, esprime la propria volontà a voler sostenere il fronte del no, dichiarandosi disponibile a far da mediatore con il governatore Caldoro. <<Ho accolto immediatamente la sollecitazione degli amministratori della zona. E’ già pronta una mia interrogazione urgente al presidente della Giunta, con la quale chiedo che l’esecutivo si esprima definitivamente e con assoluta chiarezza sul progetto di trivellazione. Contestualmente ho chiesto al deputato Attuaguile di interpellare il Ministro all’Ambiente affinchè il Governo centrale abbia piena consapevolezza dei rilievi mossi dal comitato No Triv e si esprima a riguardo. Si valutino con documenti alla mano, le conseguenze che eventuali perforazioni avrebbero sui territori e le ragioni presentate dagli amministratori della zona e dai comitati>>. Sull’argomento, nel mese di dicembre a Gesualdo, paese in cui dovrebbe essere realizzato il primo pozzo esplorativo, si svolgerà un convegno-dibattito in cui politica, associazionismo di categoria, volontari e cittadini si potranno confrontare.

di Edoardo Sirignano
Il Mattino di Avellino 07.11.2013

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