Acqua

Acqua:l’ATO denuncia la Puglia

L’accusa: ILLEGITTIMO PRELIEVO. “Rischio declino ambientale”
Allarme di Colucci: Sele, Calore, Sabato e Ufita stanno morendo

Sant’Angelo dei Lombardi- Dopo aver chiesto l’intervento della procura di Sant’Angelo dei Lombardi, mentre sono in corso le impugnative in tutte le sedi per bloccare il completamento della galleria idrica Pavoncelli bis, l’Ato ‘Calore Irpino’ pone “innanzi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche la questione dell’illegittimo prelievo, operato dalla Puglia a mezzo dei suoi enti, dalle sorgenti del Sele, dalle sorgenti di Cassano e dall’invaso di?Conza della Campania”, fa sapere il presidente Giovanni Colucci.

L’iniziativa dell’ente d’ambito, questa escalation della ‘lotta giudiziaria’ non mira a colpire utenti di altre regioni, «negando alle popolazioni pugliesi il diritto di bere», ma ad evidenziare «la questione della ‘sottrazione’ abnorme della risorsa idrica a danno del territorio che si avvia a soffrire di sete e ad assistere indifferente al suo irrecuperabile declino ambientale», ha spiegato ai sindaci il presidente dell’Ato. «Il Sele, il Calore, il Sabato ed ora anche l’Ufita stanno morendo…», aggiunge. Colucci e il suo Cda si rivolgono al Tribunale Superiore delle Acque esibendo tutti i dati scientifici accumulati in questi mesi per essere convogliati nel Piano d’ambito, lo strumento di pianificazione strategica del governo idrico territoriale all’interno dell’ambito ottimale irpino-sannita.

Questi numeri rappresentano l’insieme delle criticità che, secondo i tecnici dell’Ato, supportati dalle due amministrazioni provinciali di Avellino e Benevento, attesterebbero il concreto rischio di un disastro ambientale, cioé di un irreversibile processo di depauperamento delle risorse idriche nell’Ato 1 e, segnatamente, in Alta Irpinia. La tesi dell’ente d’ambito, cioè di Colucci, non vuol essere colpevolista nei confronti della legittima esigenza della Puglia e della Basilicata di approvvigionarsi in Irpinia dell’acqua necessaria al sostentamento umano e a supporto delle attività produttive, ma stabilisce nell’interesse di tutti, in particolare delle generazioni future, l’esaurimento in corso delle riserve idriche disponibili. Per Colucci le criticità accertate dai numeri moltiplicano la crisi del sistema idrico nell’Ato 1: portare a 8500 litri al secondo i trasferimenti da Conza, Caposele e Cassano, in presenza di una dispersione lungo le reti del 60 per cento della portata ad uso interno, mentre le condizioni climatiche hanno inequivocabilmente alterato i ritmi di rigenerazione della risorsa, dilatandone i tempi necessari, significa, secondo questo rapporto, erodere ulteriormente riserve già intaccate pesantemente negli ultimi anni, quando proprio la sete di Irpinia e Sannio ha dato la precedenza a quella di Bari e Napoli.

La concomitanza di questi fattori, cioé il contestuale aumento richiesto di idroprelievi, il record percentuale della dispersione idrica (lungo le reti) e gli effetti del riscaldamento globale, determinano un cambiamento del parametro ‘cardine’ su cui si determina il livello sostenibile di prelievo, cioé il ‘deflusso minimo vitale’, secondo l’Ato non più garantito nemmeno mantenendo il livello di captazione sancito dai precedenti accordi tra Campania e Puglia (rispetto al patto di Roma siglato il 9 maggio scorso). Di fronte a questa situazione, l’Ato ritiene di difendere gli interessi degli stessi utenti pugliesi, oltre che dei cittadini irpino-sanniti, offrendo un ‘piano-proposta’ di rimodulazione delle sorgenti da cui derivare l’acqua da traferire fuori provincia. La strategia proposta, garantendo il sostanziale attuale livello di prelievi idrici, si accompagna ad un programma di ristrutturazione radicale delle reti, finalizzato ad un risparmio idrico ritenuto vitale per salvaguardare l’equilibrio ecologico. L’Ato chiede al Tribunale Superiore delle Acque di intervenire sulle regioni, ma soprattutto sull’Autorità dell’Appennino Meridionale, alla quale l’ente d’ambito ha ‘vanamente’ trasmesso cifre e dossier da tempo, sollecitando una nuova regolamentazione.

Christian Masiello

Ottopagine

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