Il 18 aprile lo storico sorpasso: più della metà dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. E nonostante la chiusura di otto centrali nucleari, la Germania continua a esportare .
Lo scorso 18 aprile è stata una data storica per la Germania: secondo le rilevazioni dell’International Economic Platform for Renewable Energies (IWR), solare ed eolico insieme hanno prodotto più energia rispetto alle fonti fossili.
L’IWR, analizzando i dati dello European Energy Exchange, ha rilevato che per la prima volta eolico e solare hanno prodotto 36mila MegaWatt di energia elettrica ovverosia la metà dei 70mila MegaWatt raggiunti durante il picco della giornata, una cifra corrispondente a 30 centrali nucleari.
Il sorpasso annunciato da Robert Allnoch, direttore dell’IWR, è storico e il superamento del 50% del totale della produzione energetica conferma statisticamente l’impatto positivo che le energie rinnovabili stanno avendo sull’economia tedesca.
Chiuse otto centrali nucleari, anche nel 2012 la Germania ha continuato a esportare energia elettrica, proprio grazie all’implementazione delle energie rinnovabili. Il bilancio import –export del 2012 (secondo l’Ufficio Federale di Statistica) ha fatto registrare un + 22,8 TWh. In un anno il prezzo dell’energia è aumentato dello 0,5% a fronte di un aumento dei prezzi al consumo dell’1,4%. Dal 1° maggio arriveranno gli incentivi per gli acquisti di batterie di accumulo di energia solare. L’obiettivo è far crescere il mercato della tecnologia di stoccaggio energetico in modo da consentire la diminuzione dei prezzi.
Anche in campo energetico la Germania resta un modello di programmazione politico-industriale. In Italia la quota di energia da fonti rinnovabili è di poco inferiore a un quarto del totale (23,8%) e la stagione degli incentivi è tramontata prima di innescare un vero sistema e una vera cultura delle energie pulite. L’energia sembra essere l’ultimo problema della nostra politica, quando, invece, è il nodo prioritario dello sviluppo di un Paese totalmente dipendente dai mercati e dalle risorse energetiche straniere.
Davide Mazzocco
Fonte: ecoblog.it