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Coro degli sciacalli anti-Grillo

grilloSpeculare su una tragedia trasformandola in arma politica contro l’avversario del momento è uno degli sport preferiti dagli “onorevoli” italiani. Soprattutto nel centrodestra. Ieri mattina c’era ancora un carabiniere a terra in piazza Colonna, il traffico era impazzito e la tensione si tagliava con il coltello che Gianni Alemanno, con invidiabile tempismo, si era messo a favore di telecamere a due passi dal luogo della sparatoria per lasciare alla Storia perle di qualunquismo antico: “Quando per mesi e mesi si continua a sparare a parole contro il Palazzo, dicendo che è il centro del male, poi non ci si può stupire se esce fuori qualcuno che prende in mano la pistola”.

Dito accusatore puntato su Grillo – che pure postava subito sul suo blog: “Vorrei innanzitutto manifestare la mia solidarietà ai Carabinieri, alle forze dell’ordine e ai parenti del carabiniere ferito gravemente. Ci discostiamo da questa onda che spero finisca lì perchè il nostro MoVimento non è assolutamente violento” – per dare la stura a un crescendo rossiniano di commenti esacerbati contro i Cinque Stelle che hanno toccato punte di sublime demagogia nel verbo di Roberto Maroni: “Le frasi di chi ha detto ‘bombardiamo il Parlamento’ sono parole che hanno conseguenze”. Di seguito un mordace Francesco Storace: “Beppe Grillo è ipocrita quando dice di essere contro la violenza. Ogni giorno vomita odio, poi qualcuno gli dà retta… ”.    E L’EX PRESIDENTE del Senato Renato Schifani spiegava che “quello che è successo deve indurre a riflettere chi in questi mesi ha alimentato veleni e acuito un clima di scontro politico e sociale”. Ancora colpa di Grillo, certo. Bastonato anche da Ignazio La Russa: “La predicazione dell’odio e dell’abbattimento dell’avversario può portare le persone psicologicamente predisposte all’uso criminale della violenza”. Nel valzer della banalità velenosa, spicca la dichiarazione della neo ministra all’Agricoltura Nunzia De Girolamo: “una tensione crescente trova linfa vitale in chi fomenta l’odio sociale”. Maurizio Gasparri: “Chi semina odio alimenta tempeste, incoraggia gesti di pazzi, liquidare tutto con la follia di uno sarebbe un errore”. Giorgia Meloni: “È ora di smetterla: questo episodio dimostra che qualche pazzo può dare ascolto ai loro deliri da ‘terroristi’ virtuali”.

“Chiamare in causa, per il clima, il M5S è un errore e una strumentalizzazione”, ha invece scritto su Twitter Walter Veltroni. La pensa così anche Gianfranco Rotondi: “Trovo errato associare un movimento parlamentare e pacifico come il M5S a gesti di violenza deprecabili”. Ma il segretario del Pd del Lazio Gasbarra: “Nessuno agiti più le menti e le sofferenze con le ‘pallottole delle parole’. Basta ai ‘vaffaday’, agli ‘arrendetevi’, ai ‘siete morti’ o all’augurio che un missile arrivi sul Parlamento”.

di Sara Nicoli
Il Fatto Quotidiano 29.04.2013

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