<<Non stiamo certo con le mani in mano>>. Così il Commissario straordinario alla Pavoncelli Bis Roberto Sabatelli. Incalzato dopo l’interrogazione del deputato del Movimento 5 Stelle Carlo Sibilia, che ha chiesto al Governo se è al corrente dello stop, ormai da 5 mesi, dei lavori dell’infrastruttura costata oltre 100 milioni di euro, progettata per convogliare acqua potabile verso la Puglia.
Impantanamento della talpa e forte presenza di gas. Questi i motivi dello stop secondo il parlamentare. Come la mettiamo? <<L’impresa ha presentato una relazione sul rischio esplosione: un po’ di gas c’è, ma non una grande massa. Ovviamente, una volta approvata, si faranno ulteriori accorgimenti per la sicurezza degli operai>> afferma Sabatelli.
Per lo scavo, invece, <<c’è un eccesso di pressione attorno alla macchina
che non permette di vincere la forza d’attrito>>. A dicembre, un paio di tentativi per sbloccare il tutto. Senza successo. Ora, l’impresa che sta effettuando i lavori ha pensato di affidarsi a un’altra società per permettere alla talpa di riprendere lo scavo, fermatosi ‘sotto’ la Sella di Conza, a circa 2 km dal ‘traguardo’.
Qui l’impantanamento esiste. Ma è di natura burocratica. E’ inerente al certificato antimafia: <<Non si riesce a capire come ottenerlo>>. I tempi: si spera, in un paio di mesi, di poter iniziare con lo sblocco. Ultimo tentativo. Poi, nel caso, si vedrà: <<In qualche modo risolveremo: non possiamo certo buttare i 100 milioni e rotti già spesi>> dice Sabatelli.
E sui costi per lo sblocco, altro punto molto contestato a Caposele? <<Per me non toccherebbe a noi pagare. Abbiamo appaltato lo scavo, non il macchinario. Poi, una volta ripartiti, si dovrà capire se la talpa si è fermata per colpa dell’impresa o di imprevedibilità idrogeologiche. In questo secondo caso, i costi ricadrebbero sulla struttura commissariale, come vuole la legge. Ma tranquilli, nessun ulteriore finanziamento: come su ogni opera, ci sono i fondi accantonati per gli imprevisti>>. Mal che vada, insomma, si attingerà da lì.
Infine, smentita sulla centrale idroelettrica: <<Non siamo al 30% come qualcuno vuole far credere, ma al 90%>> chiude.
Un quadro, però, che allontana certamente la conclusione dei lavori: prevista nel 2016, lo stesso Commissario la rinviò di un anno durante una nostra intervista a novembre. Ora chissà.
Redazione
Il Quotidiano del Sud