Energia

Trivellazioni: parola agli esperti

TrivelleContinua la campagna di informazione dei comitati civici sul territorio. Saranno analizzate le eventuali correlazioni tra le perforazioni e il rischio sismico.

La campagna informativa sulla questione petrolio in Irpinia non si è conclusa. Dopo la moratoria della Regione Campania che ha congelato di fatto l’Autorizzazione d’Impatto Ambientale incalzata dalle società Italmin Exploration Srl e Cogeid, anche la Regione Puglia ha convocato le principali autorità idriche regionali e meridionali per schierarsi a tutela delle sorgenti idriche che ricadono nel comprensorio altirpino. Il permesso di ricerca petrolifera nel sottosuolo coinvolge le sorgenti di Cassano Irpino e Caposele, i bacini di Conza della Campania e Monteverde, e quindi i fiumi Calore, Sele e Ofanto. In attesa della rimodulazione del piano energetico nazionale, che dovrebbe rafforzare le coordinate in materia, dettate del protocollo di Kyoto, i comitati civici proseguono la loro attività di sensibilizzazione e informazione sul territorio. Dopo Taurasi, la carovana “No Petrolio in Alta Irpinia” sarà oggi in quel di Castel Baronia per approfondire un ulteriore aspetto della correlazione fra perforazioni e rischio sismico, unitamente a quello idrico. In questo quadro, infatti, il geologo Giuseppe Liotti, interpellato dal comitato nuscano, analizzerà il problema della Piana del Dragone (Volturara). Questo pomeriggio alle 16.30 presso il salone della scuola dell’Osso a Castel Baronia, oltre alla relazione di Liotti, interverrà anche l’oncologo Carmine Ferrara,  il quale tratterà le criticità legate alle estrazioni di idrocarburi in termini di impatto sulla salute dell’uomo. In apertura, dopo i saluti del sindaco Carmine Famiglietti, il Comitato No Petrolio spiegherà la storia dei progetti di ricerca di idrocarburi in Irpinia, analizzando lo stato attuale in Campania e ciò che è avvenuto in Basilicata prima di noi. A conclusione, l’assessore uscente della provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, spiegherà quali sono state le evoluzioni dal punto di vista istituzionale. Sebbene si attenda il parere della Regione Campania sulla perforazione di un pozzo esplorativo a Gesualdo, che dovrebbe raggiungere circa duemila metri di profondità, al momento i comuni interessati ammontano a circa 30. “Il rischio sismico,legato a doppio filo alle grandi risorse idriche presenti nel sottosuolo, hanno dell’Irpinia uno dei luoghi meno adatti dove poter ricercare e coltivare idrocarburi” ribadisce il Comitato. Sollecitata anche dalla missiva inviata dal sindaco di Cassano Irpino Salvatore Vecchia intanto, la Regione Puglia sembra avere affiancato il consiglio regionale Campano ed espresso il proprio dissenso, sebbene allo stato attuale insiste una lacuna sulla ufficializzazione degli Accordi di Programma sui prelievi idrici. Sulla questione, infatti, gli amministratori locali non mostrano resa, e seguitano nelle richieste di intervento ai vertici degli apparati regionali. Sulla dichiarazione unanime di contrarietà alle estrazioni espressa dal consiglio regionale invece, il comitato altirpino esprime qualche perplessità, relegando la decisione a mera strategia pre elettorale.”La battaglia è ancora lunga, non si è assolutamente fermata e sarà difficile giungere  ad una soluzione nel breve termine. L’importante è far passare l’informazione tra i cittadini, in maniera tale che possa essere garantito un equilibrio tra il messaggio che passa quasi in maniera subliminale sull’Irpinia-Texas e quella che è invece la dura realtà.

Elisa Forte
Ottopagine 02.03.13

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