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Regalino di Renzi : petrolieri in mare con le bombe

ecoreatiUNA LEGGE IN VIA DI APPROVAZIONE VIETA LA TECNICA “ AIRGUN ” PER LA RICERCA DEGLI IDROCARBURI, IL GOVERNO VUOLE CANCELLARE IL DIVIETO

La Ca­me­ra si ap­pre­sta ad ap­pro­va­re il di­se­gno di legge sugli eco­rea­ti. Si ap­pre­sta­va in real­tà, per­ché se­con­do le in­ten­zio­ni del­l’e­se­cu­ti­vo la legge va cam­bia­ta e dun­que dovrà tor­na­re in Se­na­to. Non che il ddl non abbia aspet­ti ne­ga­ti­vi, al­cu­ni per­si­no ob­bro­brio­si (vedi, su tutti, la sciat­te­ria do­lo­sa con cui viene de­fi­ni­to il reato di di­sa­stro am­bien­ta­le), ma il go­ver­no di Mat­teo Renzi si ap­pre­sta a cam­bia­re una e una sola cosa : il di­vie­to di uti­liz­za­re la tec­ni­ca “ air gun ” per tro­va­re idro­car­bu­ri in mare, di­vie­to con­tro il quale Con­fin­du­stria e l’as­so­cia­zio­ne dei pe­tro­lie­ri stan­no fa­cen­do fuoco e fiam­me. L ’ Air­gun è una tec­ni­ca di ispe­zio­ne dei fon­da­li ma­ri­ni e serve a ca­pi­re cosa con­tie­ne il sot­to­suo­lo. In so­stan­za si spara aria com­pres­sa a in­ter­val­li re­go­la­ri e poi at­tra­ver­so l’a­na­li­si delle onde ri­fles­se si de­du­co­no dati sulla com­po­si­zio­ne del sot­to­suo­lo e, in par­ti­co­la­re, se sotto il li­vel­lo del mare ci siano for­ma­zio­ni roc­cio­se che con­ten­go­no pe­tro­lio o gas. Il pro­ble­ma –se­con­do gli am­bien­ta­li­sti, molti ac­ca­de­mi­ci e pure enti pub­bli­ci come l’i­ta­lia­na Ispra o il Di­par­ti­men­to degli In­ter­ni Usa –è che que­sta tec­ni­ca crea pa­rec­chi pro­ble­mi ai fon­da­li e la morte della fauna ma­ri­na (che poi sono i pesci o i gran­di mam­mi­fe­ri). Fi­no­ra però, no­no­stan­te le po­le­mi­che e i ri­schi, nes­sun Paese ri­sul­ta an­co­ra aver vie­ta­to la tec­ni­ca air­gun. Il primo po­te­va es­se­re l’I­ta­airgun_esplorazioni_450lia gra­zie a un emen­da­men­to dal sen fug­gi­to e ap­pro­va­to a ini­zio marzo in Se­na­to no­no­stan­te il pa­re­re con­tra­rio del go­ver­no : il testo vo­ta­to –pene fino a tre anni per chi usa l’a­ria com­pres­sa “ o altre tec­ni­che esplo­si­ve ” per cer­ca­re pe­tro­lio (si può, in­som­ma, usare l’air­gun per ri­cer­ca scien­ti­fi­ca) –era un pro­dot­to di Forza Ita­lia e Gal, i cen­tri­sti nati per par­te­no­ge­ne­si dal mondo ber­lu­sco­nia­no. Cu­rio­sa­men­te ora dei tre emen­da­men­ti sop­pres­si­vi pre­sen­ta­ti alla Ca­me­ra che il go­ver­no si ap­pre­sta ad ap­pog­gia­re uno è fir­ma­to dai cen­tri­sti di Area Po­po­la­re, un altro da Forza Ita­lia (il terzo è di Scel­ta Ci­vi­ca).
L’E­SE­CU­TI­VO TUTTO –da Mat­teo Renzi ai mi­ni­stri del­l’Am­bien­te Gian Luca Gal­let­ti e dello Svi­lup­po Fe­de­ri­ca Guidi –s’è speso pub­bli­ca­men­te per dire che quel­l’ar­ti­co­lo ag­giun­ti­vo va sop­pres­so : “ È dav­ve­ro una norma sba­glia­ta, che ri­pro­po­ne il sil­lo­gi­smo del­l’am­bien­te con­trap­po­sto allo svi­lup­po –ha ri­ba­di­to ieri Gal­let­ti a La Stam­pa –. Ma così pro­ce­den­do, non po­tre­mo mai af­fron­ta­re se­re­na­men­te i temi am­bien­ta­li. Il ri­schio in ef­fet­ti è che l’I­ta­lia di­ven­ti un Paese poco com­pren­si­bi­le per tutti, in­ve­sti­to­ri stra­nie­ri per primi”. D ’ altra parte, fanno no­ta­re mi­ni­stri e pe­tro­lie­ri, la Croa­zia e gli altri stati del­l’A­dria­ti­co non hanno messo al bando l ’ air­gun e anzi hanno ven­du­to molte con­ces­sio­ni per cer­ca­re pe­tro­lio. Pie­tro Ca­van­na, pre­si­den­te del set­to­re Idro­car­bu­ri di As­so­mi­ne­ra­ria, ieri but­ta­va lì cifre spa­ven­te­vo­li : “ Ci sono 17 mi­liar­di di euro di in­ve­sti­men­ti già pron­ti che ren­de­reb­be­ro il no­stro paese più in­di­pen­den­te dal­l’im­por­ta­zio­ne degli idro­car­bu­ri : se resta il di­vie­to que­sti soldi se ne vanno e con loro i circa 10 mila posti di la­vo­ro che at­ti­ve­reb­be­ro”. Alla fine sem­bra che chi vuole cer­ca­re pe­tro­lio nel no­stro mare potrà ar­ric­chi­re l’I­ta­lia come chie­de­va. I go­ver­ni d ’ al­tron­de, non solo que­sto, sono sem­pre stati assai sen­si­bi­li alle ri­chie­ste del set­to­re. Renzi, per dire, gli ha con­ces­so il “ ca­rat­te­re stra­te­gi­co ” delle tri­vel­la­zio­ni alla ri­cer­ca di idro­car­bu­ri, at­ti­vi­tà de­fi­ni­te “ di pub­bli­ca uti­li­tà, ur­gen­za e in­dif­fe­ri­bi­li­tà”. Tra­dot­to : il go­ver­no dà la con­ces­sio­ne e Regioni ed enti locali devono stare zitti.

di Marco Palombi
Il Fatto Quotidiano 05.05.2015

 

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