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Modello leghista-Adro, la scuola dove i bimbi hanno bisogno degli angeli

Il primo caso nell’aprile 2010: bimbi senza cibo a scuola perché i genitori non riescono a pagare la retta.
Adesso un altro benefattore ha deciso di saldare il debito delle famiglie morose nel comune di Adro nel Bresciano. Anonimo di Milano, ha versato i seimila euro necessari per appianare le insolvenze. Il nuovo donatore fa riferimento alla Fondazione Condividere dalla cui pagina Facebook ieri invitava a riguardare il suo intervento televisivo durante la trasmissione di Lerner. “Mi spiace che l’intervista sia andata in onda così tardi e che sia stata in buona parte tagliata, in origine erano circa 20 minuti, ma credo  che la storia del Montepaschi esplosa il giorno prima, abbia stravolto il palinsesto” scrive. In precedenza, sempre dalla pagina della fondazione: “ Posso permettermi di condividere con tutti voi una cosa del tutto personale? Lo so, non dovrei perché è la pagina della Fondazione. Oggi sono quasi svenuto quando mia figlia mi ha chiamato con la sua vocina per dirmi che aspetta un bambino e che a poco più di 50 anni diventerò nonno. Beh, che dire sono molto felice e volevo condividere anche questo con voi”. Tornando alla mensa di Adro,il donatore è intervenuto versando il denaro direttamente alla Caritas locale e ha coperto l’intero importo del servizio mensa per l’anno 2013 dando disponibilità a intervenire anche per gli anni successivi. Il primo bonifico è partito il 21 gennaio. Nei giorni scorsi il nuovo benefattore ha preso contatto con chi l’aveva preceduto nel gesto di solidarietà: l’imprenditore Silvano Lancini che parlando di Adro precisa come la situazione sociale ed economica di quel luogo non sia tanto diversa dal resto del Paese. L’unica differenza è che doveva essere un modello “campione” di un certo tipo di politica discriminatoria, attuata attraverso la limitazione di bonus bebè, sostegni alla scuola e alla mensa: diritti solo per chi può pagarseli e non è straniero. Lancini mantenendo fede alla sua scelta di non apparire in televisione per evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione, ribadisce: “Dobbiamo far capire che un euro non è niente per chi ne ha mille, ma è un infinito per chi non ha nulla. Purtroppo questo concetto non riesce a entrare nella testa del nostro sindaco”. A quanti considerano queste parole solo ideali, ecco poi la ricostruzione di alcuni fatti utili per comprendere alcune cose: ad Adro sono stati spesi milioni per l’area feste, buona per imprimere due giganteschi Soli delle Alpi oggi coperti, come del resto quelli che hanno campeggiato nella scuola. Da due anni ci si concentra sull’apertura di un centro sportivo del costo di 77 milioni di euro a fronte dei 6 mila necessari per la mensa. Ad Adro, ormai non è più un problema di soldi. Fino al 2010 infatti i debiti con la mensa delle famiglie che non potevano pagare la retta venivano sostenuti dall’associazione di genitori che aveva in carico la gestione della mensa. Dall’anno scolastico 2010-2011 le cose poi si sono complicate: alla vecchia associazione è subentrata una nuova che non si è più accollata l’onere dei debiti. Per la serenità dei bambini, negli ultimi due anni a pagare ci aveva pensato sempre Silvano Lancini insignito del cavalierato della Repubblica. Ma il meglio deve ancora arrivare: una procura sta indagando su un’azienda di Adro, fallita e sequestrata, appartenuta al sindaco Oscar Lancini e alla sua famiglia, rivenduta e che ha ottenuto le autorizzazioni a smaltire rifiuti pericolosi. Legambiente Erbusco circolo Ilaria Alpi nel suo esposto denucia: “Cambia il nome ma sono sempre le stesse scorie tossiche e pericolose, anzi sarà pure peggio. Grazie alla nuova autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Brescia il 14 marzo 2012, l’impianto della Vallesabbia Servizi, a differenza della vecchia Elg, potrà smaltire in Franciacorta micidiali scorie industriali liquide contemplate dal Catalogo europeo dei rifiuti (Cer). Un’attività per cui è stata richiesta una fideiussione di soli 347 mila euro, somma del tutto insufficiente a far fronte a eventuali incidenti, malfunzionamenti dell’impianto e bonifiche. Basti pensare che, oltre a tutti gli altri rifiuti speciali pericolosi, saranno trattati ad esempio liquidi   contenenti fino a 100 mila microgrammi al litro di Cromo esavalente, quando il limite per la falda acquifera è di 5 microgrammi al litro. Cosa succederebbe se anche solo una piccola parte di questi liquidi dovesse finire nell’ambiente?”. Forse di Adro si sentirà ancora parlare.

Eli.Reg.
Il Fatto Quotidiano 27 gennaio 2013

 

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