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#SfasciaItalia e opere pubbliche: l’asse Napoli – Bari

alta-velocità-napoli-bariIn tema di opere pubbliche del comparto ferroviario si è recentemente parlato di ciò che il Governo definisce alta velocità tra Napoli e Bari ma che alta velocità non è.

Questo progetto è infatti rientrato tra le opere che saranno finanziate dal decreto Sblocca Italia che è attualmente all’esame del Senato della repubblica. Parti di quest’opera in realtà sono sul tavolo del Ministero così come di RFI da prima dello sblocca Italia: nel dicembre 2012 è entrato in funzione il primo tronco dei lavori fra Cervaro e Bovino in provincia di Foggia.

Entriamo nel merito di quest’opera per dire qual è la nostra posizione sul tema. In primo luogo in un primo incontro al MIT ci fu detto che si trattava di una linea alta velocità/alta capacità (velocità maggiore di 250 km/h). In un successivo incontro con i vertici di FS abbiamo appurato che la velocità massima sarà inferiore ai 200 km/h. Si tratta di un intervento di velocizzazione e potenziamento della linea esistente mediante il raddoppio dell’attuale binario unico senza la variazione della tensione di linea. Un potenziamento della linea esistente che non può che vederci in via generale favorevoli.

Come sappiamo però il diavolo sta nei dettagli. Nel caso di specie nelle varianti.

È questo il caso della variante di Grottaminarda (costo 2,66 Mld euro) che molto semplicemente non serve alla collettività ma visto che serve l’Irpinia ci viene il legittimo dubbio che sia stata suggerita da un noto politico irpino già Presidente del Consiglio negli anni ’80 e a oltre ottant’anni sindaco di Nusco.

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Invece di allungare il percorso di oltre 15 km non sarebbe più opportuno ed utile potenziare la linea esistente Salerno/Avellino/Benevento? Ciò offrirebbe la possibilità di ridurre il traffico veicolare e rendere un sevizio alle popolazioni delle aree interne della Campania.

Infatti nella stazione di Benevento si incrociano le due linee. La linea SA/AV/BV è attualmente non elettrificata e potrebbe servire anche il campus universitario di Fisciano. Probabilmente il risparmio di spesa della variante di Grottaminarda consentirebbe l’elettrificazione della linea e la velocizzazione dei treni. Oltretutto così si servirebbero tre capoluoghi di provincia interconnettendoli con la dorsale tirrenica (Napoli-Reggio Calabria) e la dorsale est-ovest Napoli-Bari.

Altro punto nodale deve essere il collegamento della stazione AV di Afragola (progetto dall’architetto e designer Zaha Hadid) con la linea circumvesuviana in prossimità della stazione di Volla.

Un opera, quella della stazione, che rappresenta certamente uno spreco di risorse (siamo al terzo appalto per completarla) ma essendo quasi conclusa sarebbe ancora peggio che restasse come l’ennesima cattedrale nel deserto.

Questo per favorire quella grande area metropolitana di Napoli che si collegherebbe direttamente con l’AV decongestionando Napoli centrale. Ed offrendo un servizio a chi viaggia per lavoro.

Altro tema non di poco conto è anche la concentrazione di poteri nelle mani del commissario straordinario nella figura dell’AD di FS nome Michele Mario Elia. La necessità di individuare un commissario è il fallimento della gestione ordinaria. Noi a questo non possiamo che opporci.

Oltretutto il contratto di sviluppo della rete ferroviaria, fra FS e Ministero, può essere derogato con decisione univoca del Commissario. Il capo di FS diventa l’uomo solo al comando che può fare e disfare a sua discrezione. Se il costo dell’opera previsto aumentasse a fronte della deroga di cui sopra? Nessun problema perché il dominus della partita è il commissario e il ministero è fuori dai giochi.

Andrea Cioffi e Marco Scibona, M5S Senato, – 8a Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni)

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