Centro a quattro tra Caposele, Teora, Torella e Villamaina: ci siamo
Sprar a quattro tra Caposele, Teora, Torelle dei Lombardi e Villamaina: ci siamo. I comuni infatti stanno per sottoscrivere un protocollo d’intesa con cui si candidano ufficialmente ad entrare, insieme, nella Sistema di Protezione per Rifugiati e richiedenti Asilo finanziato dal Ministero dell’Interno.
Per il sì definitivo, si attendevano buone nuove dal comune di Caposele, che era sembrato nelle scorse settimane il più prudente ‘della compagnia’. Ieri, poi, la delibera di Giunta dell’esecutivo guidato da Pasquale Farina (e ovviamente degli degli altri tre paesi coinvolti) che ha sciolto ogni dubbio: <<Già ad ottobre ne discutemmo. Poi il Pd fece un’assemblea dove invitò tutte le anime del paese, che si dissero d’accordo allo Sprar>> afferma il sindaco Pasquale Farina . In più, l’ultimo vertice tenuto insieme al gruppo di minoranza: << Caposele ha capito che si tratta del male minore. Da qui il sì in Giunta>>.
Capofila, come ampiamente annunciato da queste colonne, sarà Villamaina. Ai suoi uffici il compito di ‘vedersela’ per la parte amministrativa.
Ma di cosa stiamo parlando? Lo stesso Farina ci conferma i numeri trapelati nelle scorse settimane: i quattro comuni si candidano ad ospitare, in tutto circa 40 migranti (all’inizio sembrava dovessero essere 50). Divisi, più o meno, in questo modo: una ventina tra Caposele e Teora (con minori presenze in quest’ultimo). E schema praticamente identico tra Villamaina (comune capofila) e Torella dei Lombardi, che nella delibera di adesione ne ha indicati un massimo di otto.
La motivazione resta la stessa: un’accoglienza molto più controllata, con i municipi protagonisti, a differenza del sistema gestito direttamente dalla Prefettura con i Cas. Che, essendo il frutto, molto spesso, di disponibilità data da un possessore di un edificio privato in accordo con una cooperativa (privata), bypassa le amministrazioni. E, in più, punto dirimente, la possibilità di attivare la famosa clausola di salvaguardia, che esclude l’arrivo di altri profughi, nel caso in un paese sia già presente un centro uno Sprar.
Infine, ricordiamo, in Alta Irpinia anche Lacedonia ha aderito in solitaria alla rete.
Redazione
Il Quotidiano del Sud 30.03.2017