Pesiri,Cogliano,Natale e De Filippis: inutile nascondersi dietro l’ideologia, la salvaguardia dell’ambiente è priorità.
Gli attivisti No triv replicano alle parole del presidente Stefano Caldoro, che l’altro giorno ad Avellino, come già fatto a Nusco, ha ripetuto che la decisione sul petrolio spetta solo e soltanto ai residenti. Secondo Goffredo Pesiri, rappresentante del Comitato No Trivellazioni Petrolifere in Irpinia, il governatore, ancora una volta, manca di fare chiarezza in merito allo sviluppo delle aree interne: <<E’ inutile nascondersi dietro la deviazione del carattere ideologico. Caldoro, come ha già detto in Alta Irpinia, ancora una volta decide di non decidere. Non si può parlare di tutelare le risorse naturali e paesaggistiche, se si intende cercare petrolio. Gli idrocarburi non sono proporzionali a queste forme di sviluppo. Ritengo che la Regione non vuole esprimersi, perché il decreto Sblocca Italia fa in modo che le royalties, vadano a vantaggio del solo ente sovracomunale. Per tale ragione, non si vuole assumere tale responsabilità, ma allo stesso tempo si rischia di dimenticare quanto scritto nel Piano territoriale regionale, dove il 90% dei fondi è riservato alla salvaguardia dell’ambiente>>.
A criticare la posizione di Caldoro è anche Carmine Cogliano, esponente del Coordinamento Irpino No Triv: <<La Regione si lava le mani. I comitati non hanno alcun colore politico. Basta incolparci, recuperando l’alibi dei partiti. Se si intende ascoltare le istanze provenienti dal basso sarebbe opportuno lavorare insieme per fare in modo che si svolga un referendum, dove ognuno è libero di esprimere il proprio parere rispetto alle trivellazioni>>. L’attivista di Gesualdo replica all’esecutivo di Palazzo Santa Lucia sui no immotivati. <<Questa battaglia ha un senso – sostiene – A dirlo non siamo noi, ma l’Europa. Se il continente è orientato verso uno sviluppo sostenibile, è impensabile parlare di ricerca di fossili in un’area come quella in cui viviamo. Se realmente si vogliono ascoltare tutte le motivazioni di chi è contrario al petrolio, perché non adoperarsi quanto prima per un consiglio regionale monotematico, in cui venga affrontata la sola questione idrocarburi, analizzandola da tutti i punti di vista. Gli slogan delle compagnie sono frutto della fantasia, ma non corrispondono alla realtà>>.
Eduard Natale, rappresentante del comitato No Petrolio in Alta Irpinia, invita a una maggiore sinergia le associazioni presenti sul territorio: <<E’ necessario fare squadra e cercare di trovare gli atti che possano far evitare definitivamente il rischio. Tutti i cittadini devono essere protagonisti, rispetto ad una questione che non esclude nessuno, perché riguarda il destino dell’intero territorio. E’ utile ascoltare ogni proposta proveniente dalla gente>>.
Roberto De Filippis, attivista di Villamaina e delegato dai No Triv in commissione Ambiente, evidenzia che Palazzo Santa Lucia ha poco tempo per intervenire sullo Sblocca Italia: <<La Regione se è realmente contraria, deve impugnare quanto prima il provvedimento. C’è tempo fino al 13 novembre. Dopo i sessanta giorni bisognerà portare avanti un ricorso più complesso ed articolato. Per tale ragione, è indispensabile che i comitati facciano sentire la nostra voce>>. I volontari No Triv saranno il 9 novembre a Bagnoli di Napoli per la visita del premier Renzi: <<Quest’occasione, come tutte quelle che verranno, sarà utilizzata per esprimere il dissenso rispetto ad un decreto legge che deve essere modificato per il bene dei territori. Le popolazioni hanno già deciso. Le 40 delibere dei sindaci sono prova tangente. Le dichiarazioni di Caldoro, quindi, sono l’ennesima presa per i fondelli>>.
Edoardo Sirignano
Il Mattino di Avellino 26.10.2014