Nel pomeriggio di ieri, al termine dei lavori d’aula, il deputato cittadino del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia, è intervenuto per esprimere la netta e ferma contrarietà al progetto di realizzazione del pozzo esplorativo “Gesualdo 1”. “Il 16 giugno 2013 – ha dichiarato alla Camera il portavoce avellinese Sibilia – le energie solari, eoliche e idroelettriche hanno prodotto il 100 per cento dell’elettricità in Italia, secondo il gestore dei mercati energetici. Per l’intero mese di maggio 2013 l’Italia ha addirittura coperto il 50 per cento del proprio fabbisogno energetico interamente grazie alle energie rinnovabili, secondo quanto dichiarato da Silvestrini, che è il direttore scientifico di QualEnergia. Oggi (ieri per chi legge, ndr) alle ore 15 si è riunita la commissione VIA della regione Campania per iniziare l’iter di valutazione dell’impatto ambientale per il pozzo petrolifero di Gesualdo, in provincia di Avellino, nell’ambito del permesso di ricerca Nusco rilasciato alla Italmin Exploration. Questo primo incontro prevedeva un confronto con i portatori di interesse. Io sono un portatore di interesse ma purtroppo non sono potuto essere presente a quell’incontro perché dovevamo decidere se un cittadino normale doveva essere trattato come un cittadino normale, come è il caso di Galan. Nel merito ciò che avrei voluto dire in questa conferenza, nella quale si valuta il permesso di VIA, è che le caratteristiche idrogeologiche, geotermali e la presenza di varie faglie attive sismogenetiche in grado di originare sismi di magnitudo 6,8 e 6,9 come quello del 1980 e gli effetti cosismici, che ne possono conseguire in gran parte della superficie del suolo e del sottosuolo del territorio compreso nel permesso Nusco, rendono di fatto incompatibili le previste attività petrolifere. Le problematiche derivanti dalla tettonica attiva e, in particolare, dalle formazioni istantanee che caratterizzano le aree epicentrali in occasione di violenti sismi come quelli verificatisi negli ultimi secoli, pur essendo testimoniate e studiate, non sono state prese in considerazione nello studio di impatto ambientale relativo alle attività petrolifere richieste. Il sottosuolo delle aree epicentrali pertanto non offre garanzie di sicurezza per le tubazioni metalliche in occasione di violenti sismi. Purtroppo, la compagnia che ha effettuato la valutazione di VIA ha trattato le aree epicentrali alla stessa stregua delle aree che, in realtà, epicentrali non sono”. Di qui la netta condanna: “Voglio rivolgere soltanto un messaggio chiarissimo che deve essere quello che noi del Movimento 5 Stelle ci opporremo in tutte le sedi in via legale e in qualsiasi altra maniera possibile per dire «no» alle trivellazioni petrolifere in provincia di Avellino” – ha concluso Sibilia.
Redazione
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