Dopo quasi due anni di limbo dalla prima richiesta, martedì 22 luglio, a Napoli, la Commissione VIA della Regione Campania inizia l’iter di Valutazione dell’Impatto Ambientale per il pozzo petrolifero a Gesualdo. I comitati e le associazioni – attraverso la piattaforma del Costituendo Forum ambientale dell’Appennino che sta raccogliendo in queste ore le adesioni – chiedono uno sforzo ai sindaci e alla politica, in questo periodo di ferie estive, per essere presenti, tornando dal mare o posticipando le vacanze, e far sentire la loro vicinanza al territorio che amministrano. Una nuova assenza delle istituzioni ai tavoli sarebbe sintomatica di una mancanza di rappresentanza politica. Aprire un pozzo tra Irpinia e Sannio rappresenterebbe il primo passo per un nuovo e più sfrontato sfruttamento delle aree interne che causerà conseguenze disastrose per Campania e Puglia. Le aree costiere più popolose dipendono per l’acqua a uso potabile e irriguo proprio dalle sorgenti irpine già a rischio sovrasfruttamento e inquinamento che si esporrebbero ai molteplici rischi primari e secondari di un’industria estrattiva. Pur tralasciando i rischi locali – rischi di fughe di gas e incidenti per la vicinanza dell’abitato dal pozzo, la presenza delle mefiti di virgiliana memoria e del complesso termale di Villamaina, la carica tettonica accumulata in un’area ad altissimo rischio sismico – sono gli acquiferi a rappresentare il pericolo più grave. Anche se i pozzi potrebbero interessare soprattutto la zona confinante con il Sannio una volta estratto l’olio va trasportato e si può fare solo tramite i camion o gli oleodotti. Per arrivare ai punti di trattamento sulla costa tirrenica bisognerebbe comunque attraversare i Picentini. Pensiamo a una rottura di un oleodotto in un’area così ricca di acquiferi e ai suoi effetti in un reticolo idrografico strettamente interconnesso come quello irpino, oppure a un camion che si ribalta sull’Ofantina. Per corrivazione il petrolio arriverebbe comunque nel bacino endoreico della Piana del Dragone, già a rischio, che inquinerebbe irrimediabilmente le sorgenti dei principali acquedotti meridionali: l’Acquedotto Pugliese, l’Alto Calore e l’ABC di Napoli.
Per questo motivo Associazioni e Comitati lanciano un Appello e dicono un “No” convinto al petrolio e alla speculazione energetica già in atto in un’area con qualità paesaggistiche uniche e ad alta vocazione agricola. Al contrario, esprimono un “Sì” a favore del turismo e dell’agricoltura sostenibile; sì a un investimento nelle infrastrutture idrografiche e a un piano paesaggistico per l’Alta Irpinia; sì alla contrattazione con tutti i comuni dei bacini idrografici e non solo i Comuni di sorgente; sì alla bonifica montana e al ristoro ambientale; sì al risanamento dei molteplici centri di pericolo nelle nostre montagne: dalla mancanza di depuratori alle discariche ufficiali tombate agli sversamenti diffusi.
Intanto in Regione, dopo una prima seduta in Commissione VIA dell’1 luglio, di cui s’ignorano i risultati, sono stati convocati 17 sindaci irpini, il Sindaco di Montella in rappresentanza dell’ATS Calore e Ofanto, i Comitati, Legambiente, le province di Benevento e Avellino, il geologo Sabino Aquino, l’Assessore all’Ambiente Giovanni Romano, il Presidente della Commissione Trasparenza della Regione On Caputo e l’Italmin Exploration. In queste ore, la comunicazione della seduta del 22 è arrivata da pochissimo, stanno manifestando la propria adesione a quest’appello le associazioni e i comitati che si danno appuntamento, per fare il punto della situazione, alla presentazione del documentario L’oro vero a Taurasi, organizzata dal Coordinamento no Triv Irpino per il 24 luglio. Comitati, Associazioni, Cittadini, Organizzazioni, Enti, tutti possono aderire all’appello tramite il form http://www.forumambientale.org/contatti/http://www.forumambientale.org/contatti/
Giù le mani dalla terra, dall’aria, dall’acqua!
Lista dei 18 Comuni convocati e dei 43 del Permesso Nusco
Ci auguriamo che oltre i Comitati e i Sindaci convocati – Gesualdo, Montella, Torella de Lombardi, Frigento, Nusco, Taurasi, Ariano, Villanova del Battista, Teora, Fontanarosa, Flumeri, Montecalvo, Volturara, Castel Baronia, Chiusano San Domenico, Castelvetere sul Calore, San Mango sul Calore, Lapio – siano presenti tutti i sindaci Irpini o almeno gli altri sindaci del Permesso Nusco che sono Andretta, Ariano Irpino, Bagnoli Irpino, Bonito, Carife, Caposele, Cassano Irpino, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Conza della Campania, Flumeri, Fontanarosa, Grottaminarda, Guardia Lombardi, Lioni, Melito Irpino, Mirabella Eclano, Montemarano, Morra de Sanctis, Paternopoli, Rocca San Felice, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Sant’Angelo all’Esca, Sant’Angelo dei Lombardi, Sturno, Trevico, Vallata, Vallesaccarda, Villamaina.
Le prime 36 adesioni: No Trivellazioni Petrolifere Irpinia, No Petrolio Alta Irpinia, Coordinamento no Triv Irpino, Comitato Civico S.Angelo D.L., Comitato Tutela Fiume Calore, Ariano in movimento, Gruppo Attivo Luciano Grasso, Piccoli Paesi, L’Albero Vagabondo, Scuola di Tarantella Montemaranese, Comitato Luce sull’Eliseo, In loco Motivi, Altragricoltura Campania, Altragricoltura Basilicata, Comitato difesa Terre joniche, Comitato No Eolico Selvaggio, Legambiente Altirpinia, Ambiente e Salute, Irpinia Turismo Srl, Filctem CGIL Avellino, Delegazione FAI Avellino, La Ferrovia Onlus, Palazzo Tenta39 Bagnoli I., Associazione Abbondanza Frugale per tutti, Basilicata, Associazione di promozione culturale “ La RIPA” Castelvetere sul Calore, Pro Loco Gesualdo, Info Irpinia, Action AID Avellino, Legalità è bene Comune di Montemiletto, Ass. Salus Pulica, Laboratorio Sinistra in movimento, Salviamo il paesaggio Comitato di Benevento, WWF Irpinia, Ass. Madre Terra Flumeri, OLA Basilicata
Info: info@forumambientale.org