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Beppe Grillo in Piazza San Giovanni


Io sono rimasto quello che ero. Io facevo le mie incursioni nelle banche, nella Parmalat, nella Telecom. Facevo queste cose perché sono un cittadino curioso. Io sono rimasto quello lì. Finiti i miei spettacoli la gente mi diceva; ma Grillo, ci hai detto delle cose meravigliose, e adesso cosa dobbiamo fare?
E allora ho pensato che queste cose che la gente recepiva potevano essere inserite dentro a un Movimento. Ho parlato con molti movimenti esteri, il loro limite è che sono rimasti alla piazza. Ma la piazza lo sappiamo com’è: poi arriva la polizia, c’è lo sgombero. E finisce tutti lì. E sono rimasti impressionati perché hanno visto che siamo andati avanti. […]
Berlusconi sta andando in tutte le tv a terrorizzate gli anziani. Ha detto che se vince il movimento 5 Stelle ci saranno disordini inquietanti. Una frase in stile Toto Riina. Berlusconi dimmi a chi ti riferivi con questa frase. Cos’è un pizzino?[…]
Noi non siamo vendicativi, ma in questo Paese ci vuole giustizia. E vedete che fine stanno facendo questi statisti? L’avete visto Dell’Utri, uno che ha fatto da tramite tra Mafia e Stato, che oggi è su una barella con un pigiamino a righe, in Libano. Non sono neanche uomini questi. Scappano. Se ne vanno. Neanche la dignità di farsi la galera.[…] Vedete, io grido. Sbaglio, posso sbagliare. Lo so. Ma sentite che energia c’è in questa piazza. Che rabbia buona che c’è. Questa è la felicità. Perché se sogni da solo dormi, se sogni con dieci milioni di persone allora è la rivoluzione. […] Abbiamo fatto una proposta di legge. Tre cose semplici: i reati contro il patrimonio non si prescrivono mai, se rubi soldi pubblici la prescrizione non arriverà mai e la tangente la dai indietro doppia. Tre cose semplici, perché non hanno il coraggio di approvarle?
[…] Noi non abbiamo bisogno di gas. Qui bisogna sedersi e capire cosa produrre e cosa non produrre. Pensiamo ai 22 miliardi di opere assurde come la Tav e abbiamo le scuole che crollano. […] La Bce ha dato i soldi alle nostre banche, e le nostre banche non danno soldi ai cittadini perché con quei soldi devono ricomprarsi il nostro debito pubblico. Poi quando il debito pubblico sarà in mano alle nostre banche e non più delle banche estere, faranno come hanno fatto con la Grecia. Staccheranno la spina. Ma noi andremo in Europa a dire che il nostro debito pubblico è immorale. E faremo come ha fatto l’Ecuador. Ci rifiuteremo di pagarlo, perché è immorale!

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