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L’Expo e il gioco dei quattro cantoni

expo_cantoniQuando Renzie ci mette la faccia i cittadini ci mettono il culo (e i soldi). Renzie ha detto che sull’Expo lui ci mette la faccia, è arrivato buon ultimo dopo i renziani Fassino e Chiamparino, ottimi conoscitori di Greganti e Quagliotti, che la faccia l’hanno già persa da un pezzo, il culo ce l’hanno messo i piemontesi e i torinesi indebitati come delle lippe. L’Expo è il gioco dei quattro cantoni nel quale il responsabile di una fantomatica task force nominato da Renzie si chiama proprioCantone. Un signore che ha la responsabilità dell’autorità anticorruzione e che sulla corruzione dell’Expo non ne sapeva nulla. A che pro prende quindi lo stipendio e a cosa serve l’autorità anticorruzione? Come cantava Bob Dylan sono domande perse nel vento. Nel gioco dei quattro cantoni, oltre a Cantone, c’è un commissario che si chiama Sala. E’ indignato e sorpreso dal comportamento dei suoi collaboratori. E’ come se il commissario Maigret durante le sue famose inchieste avesse sempre come collaboratori dei ladri e non se ne accorgesse e gli venisse confermata la fiducia. Quindi nei primi due cantoni ci sono un responsabile dell’anticorruzzione che nulla ha visto sulla grande abbuffata di Milano e un commissario che andrebbe commissariato per incapacità o dabbenaggine. Il terzo cantone è pieno di vecchi compagni e di trafficanti di soldi pubblici trasformati in tangenti. Ci sono, tra gli altri, il compagno Q, detto Quagliotti, il compagno G, detto Greganti, che si è fatto la galera pur di non mandare in galera i percettori delle sue tangenti. Un eroe della sinistra, comeMangano è un eroe di Berlusconi e Dell’Utri. Un concentrato di omertà e peste rossa. Nell’ultimo cantone ci sono gli innominabili di cui tutti sanno i nomi: i politici, quelli che la politica non c’entra nulla con i ladri dell’Expo. Si ripete la scena diCraxi che scaricò Mario Chiesa ai tempo di tangentopoli dandogli del mariuolo prima di finire latitante per evitare la galera. Nei cantoni ci sono i controllori che non controllano. Un responsabile anticorruzione distratto che controlla un commissario dispiaciuto è roba da film del commissario Clouseau, ci sono i tangentisti che fanno il lavoro sporco e rubano a man bassa, sempre gli stessi poi, imprendibili anche se invitati alle riunioni di partito e spediti in Parlamento, ci sono i politici che agiscono nell’ombra e che poi si indignano, ma non con i ladri, ma con chi si indigna per le ruberie spiegando che è una vergogna che i ladri finiscano in galera in periodo elettorale e che questo si traduca in un vantaggio nelle urne per chi non ruba. Roba da matti e da pericolosi populisti. Per la par condicio bisognerebbe arrestare qualche cittadino onesto, meglio se iscritto al M5S. In Parlamento da decenni si parla di legge anticorruzione e sul conflitto di interessi. Se ne parla e basta, se no come si potrebbe continuare a rubare? La prossima autorità anticorruzione dovrebbe occuparsi a tempo pieno dei partiti a iniziare dal PD. I suggerimenti glieli darà (gratis) il M5S. E’ un lavoro facile, facile. L’Expo è un furto aggravato e continuato, il 90% degli appalti e dei subappalti è già stato assegnato. L’unica cosa da fare è fermarlo.

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