Blog: “Buongiorno a tutti, oggi giovedì 20 marzo 2014 mi trovo nel comune di Vado Ligure, è una giornata tra l’altro abbastanza ventosa, come potete vedere, alle mie spalle due orrende ciminiere, le due orrende ciminiere fanno parte della centrale elettrica Tirreno Power. Che cosa è successo l’11 marzo? La procura di Savona ha posto Sequestro sulla struttura, sulla centrale, per l’inquinamento, le emissioni, i fumi sostanzialmente, e oggi mi trovo qui con Milena De Benedetti, portavoce del MoVimento 5 Stelle al comune di Savona, nonché grande esperta della vicenda, nel senso che è una cittadina, innanzitutto, di Savona, che si è occupata della centrale elettrica e con cui io adesso vorrei chiarire o approfondire il discorso. Ciao Milena, grazie e benvenuta, naturalmente, se vuoi farmi una breve cronistoria della vicenda…”
Milena: “Allora partiamo dalla anomalia della Liguria, una stretta lingua di terra sul mare, a prevalente vocazione turistica, con ben tre centrali a carbone, almeno due delle quali di grande potenza, la Spezia, Vado Ligure – Savona e Genova. E già questa anomalia la dice lunga sui criteri che vengono seguiti. Questa centrale nasce nel 74 come centrale con 4 gruppi a Olio combustibile, negli anni 80 è iniziato una.. e era Enel, negli anni 80 è inizita una sperimentazione a Carbone, che avveniva a rotazione sui 4 gruppi e che già allora evidenziò, cioè all’inizio, dei limiti che venivano sforati, cioè il carbone iniziò a farsi sentire subito. E questo dimostra, il fatto stesso che si parlasse di sperimentazione, dimostra che non ci fosse poi tutto questo entusiasmo nell’andare a carbone e che già allora si iniziava a sapere i rischi del carbone, anche se certamente l’olio combustibile in partenza non era meglio, però esisteva già allora la possibilità di pensare al Gas, come alternativa meno inquinante. Diciamo che questi gruppi hanno continuato a funzionare, la sperimentazione è diventata effettiva, nel periodo 93 – 94 si trova poi l’accordo per la sostituzione di due gruppi con gruppi a turbogas, non i migliori, con le migliori tecnologie esistenti, ma comunque diminuzione di inquinamento passando dal carbone al gas, anche se poi non è chiaro se questi gruppi funzionino sempre o adesso soprattutto la azienda continua a lamentare che sarebbero troppo costosi e troppo poco redditizi. Arriviamo al 99, in cui Bersani inizia con le liberalizzazioni, l’Enel non poteva più essere monopolista dell’energia e si iniziarono a formare nuove società che dovevano gestire le centrali, nel 2003 questa fu ceduta al gruppo Tirreno Power, Enel cedette a loro, e già allora iniziò a esserci una riduzione di personale. Allora nessuno disse niente…”
B: “Per gli esuberi? Nel 2003 mi hai detto?”
M: “Sì sì, allora nessuno disse niente, la cosa sembrava normale, ma è un dato di fatto che in tutta la filiera del carbone e non solo in questa, mano a mano che aumentavano i profitti e la potenzialità per le aziende, diminuivano gli occupati, cioè questo fenomeno, sarà forse la famosa ripresa senza occupazione di cui si parla da tanto tempo. E questa cosa, appunto andò avanti per qualche anno, ma nel frattempo iniziavano a essere sempre più forti i gruppi che si opponevano, i comitati che si opponevano al carbone, si iniziò a esserci una certa sensibilizzazione, i primi furono due ammirevoli.. un biologo e un medico, che sotto la sigla Moda non smettevano di postare dati, di mandare lettere ai giornali, di segnalare la pericolosità del carbone e di chiedere la completa metanizzazione della centrale, queste cose andarono avanti, fino a che nel 2007 la azienda presenta un progetto per l’ampliamento a carbone, altri 460 megawatt da aggiungere ai 660 già esistenti.”
B: “I due gruppi energetici già esistenti.”
M: “I quali tra l’altro funzionavano senza una Aia, senza una autorizzazione integrata ambientale, che peraltro non avrebbero potuto ottenere, perché l’Aia prevede che si utilizzano le migliori tecnologie disponibili, the best avaiable technology, questi gruppi, queste tecnologie, non le avevano e sarebbe stato anche arduo metterli in condizioni di averle, sia perché erano… sarebbe stato necessario un investimento enorme, sia perché erano talmente obsoleti che era un po’ difficile. Diciamo che…. Che cosa è successo? La azienda ha presentato la richiesta di Aia, questa è rimasta ferma sui tavoli, insabbiata sui tavoli burocratici per anni, per 4 o 5 anni, nel frattempo formalmente la azienda era a posto e i gruppi continuavano a produrre, non si sa come, perché non dimentichiamo che Tirreno Power spesso e volentieri ha funzionato in regime di autocontrollo, cioè la azienda si faceva le misurazioni e le autocertificava, dicendo che era tutto a posto e che rispettava i limiti.”
B: “Strano, avrei detto il contrario. Che avrebbe… che si sarebbe autodenunciata.”
M: “Sì, ma alla politica andava tutto bene così e quindi credevano evidentemente alla buona fede della azienda. E inizialmente come capita in questi casi tutti allarmati, sembra che questo progetto di ampliamento terrorizzi tutti quanti, poi il PD in occasione delle primarie, delle elezioni scorse regionali liguri inizia a fare manifesti no all’ampliamento e a fare una raccolta firme, con molta adesione della popolazione, passate le elezioni il no diventa un ni e poi diventa se ne parlerà, quindi come spesso capita al PD e non solo al PD.”
B: “Non solo a loro, però è una strategia che il PD tiene sempre molto buona.”
M: “In questa fase erano stati fatti i primi studi, sia epidemiologici, anche se questi poi richiedono cautela e molti anni per essere portati a termine, sia i primi studi ambientali, per esempio sui licheni, evidenziando un deserto lichenico, i licheni sono ottimi indicatori dello stato di salute ambientale di un territorio, sia studi di inquinanti, che dimostravano una presenza di cadmio, arsenico, mercurio, elementi facilmente riconducibili alla centrale, anche in zone lontane, il cadmio è stato trovato addirittura nel fegato dei Galli Cedrone a Limone Piemonte, quindi.. più di 100 chilometri di distanza, quindi in zone non inquinate di per se, ma dove evidentemente il vento porta i fumi.”
B: “Che non li fa sparire, li porta solo da altre parti, altrove.”
M: “È un po’ come il discorso degli inceneritori che magicamente fanno sparire gli inquinanti.
In questa fase questi studi iniziarono da parte dei comitati a essere portati alla attenzione anche della politica, ma.. non riscossero molto successo, anzi in una occasione l’allora sindaco di Vado, Giacobbe, disse che sì, questi dati era il traffico.. cosa che richiama alla mente un episodio cinematografico che bene conosciamo… Jhonyy Stecchino… il “Traffico”..
E quindi insomma c’è sempre stata una negazione, un tentativo di minimizzare, anche perché non scordiamo che Tirreno Power sponsorizzava ampiamente a varie iniziative dei comuni, quindi foraggiava questi in qualche modo.”
B: “Mi viene in mente anche il gioco d’azzardo, che ultimamente… come dire si concedono dei condoni incredibili perché in realtà finanzia le fondazioni partitocratiche anche se qui in realtà c’è di mezzo la salute.. oddio il gioco d’azzardo le patologie anche lì c’è di mezzo la salute, ma questo forse è più grave.”
M: “Mah, se ci siano stati finanziamenti ai partiti uno il può presupporre, ma naturalmente non ci sono prove.”
B: “No, però sponsorizzazioni ci sono state.”
M: “Sponsorizzazioni al livello proprio aperto con nomi sui manifesti delle manifestazioni quelle sì… i comuni sì, compreso il comune di Savona che si è sempre detto no al carbone, si è sempre detto contrario, ma fino a un certo punto, ha accettato eccome queste sponsorizzazioni e si è sempre guardato bene dall’essere coinvolto nelle trattative riguardanti le autorizzazioni della centrale, che in qualche modo lambendo le acque di scarico, anche nel territorio del comune Savonese, avrebbero potuto interessarci, mi non si sono mai preoccupati più di tanto di partecipare, bene contenti di restarne fuori e fare bella figura.”
B: “Senti, poi arrivano poi quindi i primi esposti, giusto?”
M: “Arrivano i primi esposti, il primo è stato firmato anche grazie a un Avvocato locale, che non ha voluto niente, l’ha fatto gratuitamente, proprio per aiutare i comitati, adesso questo primo esposto, che poi è partita l’indagine della procura che adesso ci ha condotto a questi risultati del sequestro.
A un certo punto si è iniziato a parlare di Aia provvisoria o qualche cosa di simile, legata all’ampliamento, cosa che non avrebbe dovuto essere, perché le due cose dovevano seguire strade distinte, un conto è il funzionamento dei gruppi esistenti e le regole per ottenerlo e un conto sono eventualmente nuove concessioni. Invece le due cose sono sempre state collegate, cioè la azienda, di volta in volta, ha subordinato le cose che in passato aveva già promesso e che sarebbero state dovute, migliorie dovute come la copertura dei carbonili, che ancora adesso sono a cielo aperto, o il teleriscaldamento per alcuni quartieri, che non è mai partito, sulla base delle acque calde di scarico della centrale, ha finito per subordinare sempre tutto a possibilità di ottenere di più, di ottenere ampliamento e nuove concessioni e nuovi vantaggi da una politica fin troppo sdraiata.
E come si è arrivati alla approvazione di questa Aia? In pratica… non si poteva avere la autorizzazione integrata ambientale come sarebbe stata dovuta sulla base delle migliori tecnologie disponibili, the best avaiable technologies, perché i due gruppi proprio non ce la avrebbero fatta assolutamente a arrivare a quei punti, quindi si è arrivati a aggiustamenti, la politica ha fatto delle concessioni e aggiustamenti sui limiti massimi di alcuni inquinanti.
In alcuni casi si è ricorsi al concetto di valore massico, che cosa vuole dire? Non rispetto dei limiti puntuale, giorno dopo giorno, ma un rispetto su un range più ampio, del tipo quando hai sforato calcoliamo un certo inquinante in un certo periodo e quando hai sforato chiudi per un po’ i gruppi.
Ora chiunque potrebbe capire che se un medico mi dice se fumi una sigaretta al giorno per 100 giorni o se fumi 100 sigarette in un giorno e poi basta è la stessa cosa, non sarebbe esattamente un concetto molto condivisibile! E era proprio questo il caso, proprio questo l’esempio.
E questa, quindi, è stata ottenuta questa autorizzazione e vincolata all’ampliamento, che era stato, peraltro, già approvato.
In questo caso proprio si è avuto il culmine della politica sdraiata sulle aziendali, Burlando, il governatore della regione, ha detto in quella occasione che la azienda, che la regione aveva ascoltato per l’ottanta per cento la azienda e per il venti per cento i cittadini.
Io ho dubbi solo su quel venti per cento.
E che la alternativa, chiaramente, fu detta da alcuni sindaci e era la chiusura, quindi proprio si arrivò al ricatto totale.
E fu questo che convinte anche i comitati più moderati, quelli che erano disponibili a puntare in parte sulla buona fede della politica, a ricredersi e decidere che proprio bisognava, la magistratura era l’unica soluzione, infatti partì in questa occasione un ricorso al Tar, contro questa Aia e un esposto dettagliato con l’aiuto dell’Avvocato Cerutti di Rovigo, lo stesso del caso Enel.
E che cosa è successo a fronte del ricorso al Tar contro l’Aia dei comitati? Che il Presidente della regione Burlando, tramite i suoi legali, chiese i danni, cioè in caso di sconfitta al ricorso i comitati devono pagare i danni! Ecco, è questa la risposta ai cittadini che chiedono di tutelare l’ambiente e la salute, cioè li si intimidisce con queste minacce di risarcimento danni.
Questa è la posizione della politica.”
B: “La svolta successiva, il passo successivo a tutte queste cose?”
M: “Iniziarono a venire fuori effettivamente i dati, i risultati di quel primo esposto che era stato presentato e delle indagini che la magistratura aveva pazientemente svolto e commissionato, trattandosi in parte di indagini epidemiologiche sulla mortalità correlata, correlabile con la centrale depurata, cioè, di altri inquinanti e altri fattori, si trattava di dati da prendere con estrema cautela, quindi quando furono resi pubblici il dato risultò ancora più eclatante, cioè anche a fronte di una potenziale previsione, purtroppo acclarata da studi internazionali, di aumento della mortalità, per tumori, malattie, cardio vascolari respiratorie, dovuto alla centrale, avevamo negli anni presi in esame, dei casi, addirittura più di 400 morti in più di quelle previste e un numero imprecisato.. un numero molto elevato di ricoveri per patologie di tutti i tipi e purtroppo molto spesso anche di bambini, quindi un dato drammatico dentro il dramma.
Naturalmente questi primi dati fecero scalpore, perché finalmente i giornali iniziarono a occuparsi un pochino più obiettivamente della questione e arrivò la prima ipotesi di denuncia a 4 dirigenti della centrale, alcuni non più in servizio, uno diede le dimissioni subito dopo, indagati per disastro ambientale, si ipotizza anche una possibile ipotesi di reato per omicidio colposo, ma al momento non è ancora stata formalizzata.
Quindi dati molto gravi e sono quelli che poi hanno portato alla decisione del G.I.P. per il sequestro della centrale.”
B: “Bene, sei stata precisissima, io sono molto contento di averti incontrato, perché questa cosa la vorrò poi approfondire, naturalmente, ascoltando anche altre voci, io so che c’è il Presidente dell’ordine dei medici, che è stato molto presente sul territorio, c’è la farmacista stessa, e lì mi piacerebbe capire la percentuale che so essere molto alta di tutti quei farmaci che hanno mi sembra l’esenzione 48, che sono farmaci antitumorali, che stanno a testimoniare chiaramente quanto sia importante l’incidenza di queste malattie sulla popolazione locale, ma poi anche comitati, la rete fermiamo il carbone, uniti per la salute, insomma, c’è stata da parte della società civile alla forte attivazione in questa direzione, insomma, di protesta e di proposta.”
M: “Certo, e noi vorremmo che questo tipo di azione diventasse un esempio per tante altre zone di Italia che hanno problemi simili o peggiori, con vari tipi di inquinanti.
E noi vorremmo anche, credo che come Movimento al livello nazionale lo chiederemo, che venisse avviata una commissione di indagine sulle centrali a carbone, perché se qui siamo in queste condizioni a Vado non possiamo pensare che nelle altre centrali di carbone italiane la situazione sia molto migliore, può darsi che noi siamo particolarmente sfortunati o abbiamo gruppi particolarmente obseleti, ma comunque il carbone è carbone e fino a ora del fantomatico carbone pulito se ne è parlato, ma al di là del fatto ribadisco che il carbone pulito non esiste, però i gruppi moderni che riducano al minimo le emissioni, a un minimo tollerabile, non… qui da queste parti non si sono ancora visti.”
B: “Io ti ringrazio tantissimo per la tua disponibilità e ricordo Milena De Benedetti portavoce del Movimento 5 Stelle al comune di Savona, tu ci tieni a sottolineare che con De Benedetti non hai nulla a che fare naturalmente, è solo pura omonimia. Grazie ancora Milena, a presto, ciao.”