Il neo-ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, ha esordito con un ragionamento che è stato stigmatizzato dal gruppo No Scorie Trisaia che si batte contro le trivelle in Basilicata. La Guidi ha detto riguardo lo sfruttamento delle risorse petrolifere: “Al Sud fare impresa è più difficile che altrove ma questo non vuol dire che si possa o si debba fare solo turismo”.
Eccola la frase, subito segnalata dal comitato No Scorie Trisaia, con la quale ha esordito il nuovo ministro dello sviluppo economico. “Guarda al petrolio e al gas del sud con lo stesso metodo e modo di fare dei suoi predecessori dimenticando che le risorse petrolifere sono già sfruttate in Basilicata da oltre 15 anni” spiega il comitato. “Il termine sfruttare purtroppo è tipico di chi vuole ottenere un vantaggio sulla base di un sacrificio altrui, con la famosa frase ‘serve al paese’ o ‘sviluppo del paese’ detta dai vari politici di turno, la Basilicata si è ritrovata in tanti anni di sfruttamento petrolifero con i dati Istat di Regione più povera d’Italia e con elevati tassi di disoccupazione giovanile. Visto che il ministro sa bene che fare impresa al sud è difficile, deve sicuramente sapere che se trivelliamo il nostro enorme patrimonio idrico, ambientale, marino e storico per estrarre gas e petrolio noi le imprese non le potremo più realizzare nel nostro meridione. Nè tantomeno possiamo realizzare alcuna industria se trivelliamo i bacini di ricarica delle acque della Val d’Agri, senz’acqua prima dell’energia nessuna impresa si può realizzare. Nè tantomeno potremmo pagare in eterno le tasse sul nostro PIL, non a termine come quello petrolifero e per altro riservato a pochi. Il petrolio si estrae se ci sono le condizioni ambientali e quelle economiche. Premesso che le condizioni economiche prescindono inderogabilmente da quelle ambientali in Basilicata e in altri luoghi degli appennini e dei mari meridionali queste condizioni purtroppo non ci sono. Nè esistono imprese nel settore petrolifero in nessuna parte del mondo atte a garantire processi nel rispetto dell’ambiente, per il semplice fatto che i processi petroliferi sono altamente impattanti e gli incidenti e i disastri purtroppo accadono. In Basilicata intanto qualcuno ci deve spiegare perché nel lago idropotabile del Pertusillo e nel fiume Basento sono presenti in dose elevati gli idrocarburi. Invitiamo il ministro a studiarsi il principio di precauzione prima di parlare di veti e immobilismi su questioni che invece interessano il futuro delle economie locali meridionali ,la tutela dell’ambiente e la salute delle popolazioni. Il ministro deve poi spiegarci perché il principio di precauzione viene applicato per le regioni del Nord mente si esclude a priori il Sud; ci riferiamo all’applicazione del principio di precauzione per il Golfo di Venezia e non per il Golfo di Taranto relativamente alle trivellazioni off shore. Siamo convinti che lo sviluppo del sud passi attraverso il rispetto delle risorse naturali in un’ottica equa e sostenibile, che l’acqua abbia un valore economico superiore al petrolio e che prima di parlare di sfruttamento si debba parlare di rispetto delle economie meridionali a partire dal turismo, non compatibile con lo sfruttamento minerario”.
Redazione