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2 milioni per Renzi, zero al Pd

leopoldaDIFFUSI DATI E FINANZIATORI DELLA KERMESSE FIORENTINA. FASSINA: “DATELI AI CIRCOLI”.

L’ultimo bilancio del Pd non promette nulla di buono. La diminuzione del numero di iscritti e la norma che riduce in parte il finanziamento pubblico non lasciano presagire giornate serene al tesoriere del partito, il renzianissimo Francesco Bonifazi che ha già chiuso l’esercizio 2013 con una perdita pari a poco meno di undici milioni.   Ieri, poi, sono stati diffusi i dati sui generosi contributi privati che ha ricevuto la tre giorni della Leopolda (24, 25 e 26 ottobre ), quinta della serie inventata e inaugurata da Matteo Renzi, un tempo sindaco “rottamatore” di Firenze e ora premier e assieme segretario del partito Democratico. In tutto i fondi erogati da una fetta dell’imprenditoria nazionale raggiungono la considerevole cifra di due milioni di euro. Tra i finanziatori compaiono vecchie conoscenze del premier come Davide Serra, pietra dello scandalo delle primarie 2012 Renzi/Bersani per via di un investimento alle Cayman. È lui il maggior donatore con 175mila euro, seguito a stretto giro da Guido Ghisolfi e da sua moglie Ivana Tanzi (120mila euro). Dona 50mila euro anche la Gf Group, azienda savonese specializzata nell’import export dell’ortofrutta, finita sotto la lente della procura nell’inchiesta Carige per via di un finanziamento da cento milioni di euro (l’azienda, seppure in crisi, conta comunque 3000 dipendenti e un giro d’affari di 3 miliardi). Sessantamila euro sono arrivati da un vecchio finanziatore di Renzi e della Margherita, quell’Alfredo Romeo finito assolto nel processo napoletano per il global service (l’appalto per la gestione del rifacimento viario di Napoli ), ma certo in buoni rapporti con un bel pezzo della politica locale e nazionale. Diecimila euro sono arrivati anche, a titolo personale, da Fabrizio Landi, turborenziano della prima ora, nominato dal governo attuale in Finmeccanica. Ce n’è abbastanza perché la minoranza pd si facesse sentire. È Stefano Fassina a porre la domanda che in molti dovrebbero farsi: “Una parte dell’establishment italiano finanzia con 2 milioni di euro la Leopolda 2015 di Matteo Renzi. Due domande mi permetto sommessamente di rivolgere al segretario Nazionale del Pd. Per ragioni di opportunità, non si potevano evitare i generosi e certo disinteressati contributi di chi è stato nominato dal Governo Renzi nel cda di importanti aziende pubbliche? Le ingenti risorse da te raccolte, invece che per la tua corrente, non potevano essere utilizzate per tutto il Pd, ad esempio per aiutare tanti circoli che non riescono a pagare l’affitto e sono costretti a chiudere? Prima il Pd”. Nessuna risposta.

Redazione
Il Fatto Quotidiano 19.10.2014

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