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BOMBA ECOLOGICA DI MARCEGAGLIA VENDOLA RADDOPPIA LE TARIFFE

divieto_scaricoRIFIUTI TOSSICI SU UVA E CILIEGIE. INDAGINE SUI “PREZZI” DI NICHI.

Questa è una storia che riguarda due discariche e vent’anni di crimini ambientali. Molti ancora da scoprire. Di certo, secondo le accuse, quintali di rifiuti tossici sono stati sversati nelle campagne: fiumi di percolato hanno “innaffiato” uva e ciliegie, poi vendute in giro per l’Italia, servite infine sulle nostre tavole. La vecchia discarica di Conversano è chiusa da tempo. La seconda, in parte, è stata sequestrata da poco: “Le vasche di soccorso – si legge negli atti – sono state utilizzate come una vera e propria discarica”. E se non bastasse: Nichi Vendola – commissario straordinario per la gestione dei rifiuti – ha raddoppiato il pagamento dei gestori di questa bomba ecologica. Le tariffe – dal 2006 a oggi – sono aumentate del 107 per cento: un aumento che, per la procura di Bari, è oggetto d’indagine.
IL PM Baldo Pisani, ad agosto, ha sequestrato la “nuova” discarica, gestita da un consorzio, guidato dalla Lombardi ecologia, al quale partecipa anche la Cogeam del gruppo Marcegaglia. E con l’accusa di disastro ambientale sono indagati Rocco Lombardi e suo padre Paolo, in concorso con alcuni funzionari pubblici e un dirigente dell’Arpa. Per comprendere gli scempi avvenuti nella gestione della vecchia discarica è sufficiente leggere le dichiarazioni di Domenico Lestingi, ex operaio, oggi principale accusatore di Lombardi: “Ricordo che i cingoli del mezzo incaricato alla spalmatura di quel rifiuto ospedaliero si intrisero di sangue, tanto che l’autista avvertì malessere: lo stesso rifiuto non veniva mai rimosso dalla discarica”. Il punto è che nelle campagne vicine, inquinate da rifiuti, sono stati coltivati vigneti destinati alla vendita. E per capirlo basta leggere questa intercettazione: “Là sta tutto inquinato…”, dice Lestingi al telefono, “su di me infierisce con parolacce… di tutti i tipi… che poi andranno su internet… gli ho detto… non togliere il tendone… e lui ha confessato che l’uva l’ha tagliata…”.LA TESI è confermata dalle analisi svolte dai carabinieri, e da un video, filmato alcuni anni fa, nel quale si vedono fumi tossici che si alzavano dalle campagne, a ridosso della vecchia discarica. E la nuova non sembrava destinata a una sorte migliore: “Nel 2008 – dice un operaio – partecipavo alla realizzazione delle due vasche della discarica di Conversano. Mettevamo due metri di argilla alla prima vasca, al fine di non permettere alle acque meteoriche di rivitalizzare il rifiuto; solo in questo punto è presente l’argilla, mentre in tutta l’area delle stesse vasche sono stati messi solo grossi sassi”. Stiamo parlando, quindi, della seconda discarica, quella sequestrata e affidata al consorzio tra Lombardi e Cogeam. Un affare, quello della nuova discarica, da ben 125 euro a tonnellata. Nel 2006, però, la tariffa disposta dalla Regione era di circa 60 euro. Ben sei pagine, nelle 138 del decreto di sequestro, si soffermano sull’aumento della tariffa che, nel nuovo contratto, cresce del 107 per cento. “L’ordinanza del 18 marzo 2011 – si legge negli atti – non definisce le modalità con cui s’è determinata la nuova tariffa, né fa riferimento a ulteriori documenti tecnici di supporto”. Nel marzo 2011 siamo in una fase transitoria. E gli inquirenti ricordano che gli aumenti sono soggetti all’indicizzazione su base Istat. Pochi mesi dopo, in base all’indicizzazione, sale a 125 euro. Se Vendola, nel nuovo contratto, avesse indicizzato la tariffa iniziale – quella di 58 euro del 2006 – ci saremmo trovati dinanzi a una cifra notevolmente inferiore: “Si fa presente – continuano gli inquirenti – che il valore della tariffa relativa al 2006, pari a 60,54 euro per tonnellata, attualizzata al 2011, risulterebbe pari a 68,95 euro”. Un aumento spropositato, soprattutto, se si scopre – come sottolinea il Noe – che “la tariffa del 2011 non tiene conto dei costi di gestione del trattamento di rifiuti della raccolta differenziata. Non c’è alcuna irregolarità, spiega l’assessore regionale all’ambiente Lorenzo Nicastro: “Non è stata una scelta arbitraria. Nel 2011 il Consiglio di Stato ci ha obbligati ad indire una nuova gara e stipulare un nuovo contratto. Che, tariffe incluse, è stato vagliato dall’avvocatura della Regione. Ed è innegabile che qualsiasi costo d’azienda, dal 2006 a oggi, sia notevolmente cresciuto”.

di Antonio Massari
Il Fatto Quotidiano 03.05.2013

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