NEL GIORNO IN CUI VIENE DESIGNATO PREMIER, IL SEGRETARIO PD SI INCAGLIA TRA I “NO” DEI MINISTRI E QUELLI DEI POSSIBILI ALLEATI. E DA RADIO 24 ARRIVA LA MAZZATA FINALE.
DONATO MARRA annuncia che il “dottor Renzi” ha avuto l’incarico. Lui fa passare qualche minuto prima di uscire. È emozionato quando si avvicina ai microfoni e annuncia i contorni dell’operazione. Prima di tutto un “orizzonte di legislatura” e poi la doppia maggioranza: “una di governo e una per le riforme”. Il doppio cerchio che Napolitano teorizzava da mesi, che piace tanto a B. e molto meno ad Alfano. Renzi, parlando con i suoi, si dice molto soddisfatto del lavoro impostato con il Presidente. I problemi, a questo punto, sono altri. È chiaro, che l’asse portante sono le riforme, con Fi (“Ok farle secondo il calendario concordato con Berlusconi”, chiarisce la Gelmini). Altrettanto chiaro che di Ncd non può fare a meno, ma la trattativa non procede.
Renzi annuncia un programma talmente ambizioso da sembrare impossibile: “A febbraio legge elettorale e riforme, a marzo lavoro, ad aprile Pa, a maggio fisco”. Graziano Delrio, insieme a Lorenzo Guerini, Angelo Rughetti e Matteo Richetti sta sovrintendendo alla scrittura del programma. Programma che dovrà essere confrontato con quello di Ncd. Ieri il gruppo analogo, coordinato da Gaetano Quagliariello, ha ultimato un programma in foglio excel con proposte programmatiche e accanto voci di spesa e coperture. Inutile dire che il programma diverge in punti essenziali da quelli annunciato da Renzi, come la tassazione delle rendite finanziarie, le unioni civili per i gay e lo ius soli. E gli alfaniani vogliono anche alcune modifiche sull’Italicum. Renzi e Alfano si sentiranno oggi per cercare di mettersi d’accordo su contenuti e ministeri. Prima delle consultazioni ufficiali che sono in serata.“METTERÒ tutto il mio impegno e la mia energia in una situazione difficile”, chiarisce Renzi, mentre spiega però: “Stiamo lavorando sui contenuti , abbiamo bisogno di qualche giorno in più”. Le consultazioni sono oggi e domani, giovedì e venerdì se li prende per chiudere la squadra, sabato dovrebbe giurare e presentarsi alle Camere a inizio settimana prossima. Non c’è lo sprint annunciato. Dopo il giro di prassi con Boldrini e Grasso, il premier incaricato va a Firenze, per l’ultima Giunta. Ai suoi parla di giornata “davvero molto positiva”. Chi lo conosce bene lo vede “consapevole” del peso della situazione. L’unica battuta che si concede nelle dichiarazioni ufficiali ai giornalisti gli esce un po’ sghemba: “Mi sono venuto a noia da solo leggendovi”.
Il Fatto Quotidiano 18.02.2014