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Manifesto per una città a 5Stelle

osateLe città in cui siamo abituati a vivere sono inquinate, rumorose e costose, creano solitudini, ansie e paure. Basta uno sciopero o una alluvione per scatenare il caos. Tutto questo avviene perché le nostre città dipendono troppo dall’energia fossile. Senza petrolio non ci si può muovere, non si può riscaldare casa, il cibo non arriva nei supermercati, non si può andare a lavoro. E’ assurdo. La società occidentale è schiava di un modello di sviluppo che inquina e che non è più sostenibile. I cambiamenti climatici e l’esaurimento del fossile stesso impongono una accelerazione per una conversione ecologica basata su risparmio, riciclo e riuso.

In Inghilterra sono nati dei progetti per “creare comunità libere dalla dipendenza dal petrolio e fortemente resilienti attraverso la ripianificazione energetica e la rilocalizzazione delle risorse di base della comunità”.

Rob Hopkins, il padre fondatore del “Movimento di Transizione“, è stato invitato al Parlamento europeo dal portavoce Piernicola Pedicini per spiegare come si possono trasformare queste buone pratiche in un modello di sviluppo nuovo.

Il Movimento 5 Stelle Europa sta lavorando al Parlamento europeo per importare in Italia questi progetti. Ecco perché sono stati coinvolti consiglieri e amministratori comunali a 5 stelle. Bisogna far circolare l’informazione: città e comunità devono prendere la via della transizione. 

COSA FA L’EUROPA?
L’Europa mette a disposizione 35 miliardi di euro di fondi europei per l’ambiente e per rendere più efficienti le risorse energetiche. L’obiettivo dei fondi LIFE e Horizon 2020 è quello di ridurre l’emissione di carbonio, sviluppare la mobilità urbana sostenibile, l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione dei rischi idrogeologici, l’erosione costiera e la lotta alla desertificazione. In Italia molti di questi progetti non ricadono direttamente sul territorio. Come già denunciato dal Movimento 5 Stelle Europa i fondi vengono usati male e per saziare clientele politiche.

Bastano invece piccole pratiche di transizione per trasformare le nostre città.
Eccone una:

I PROGETTI DI TRANSIZIONE
Sono sei mila le città in tutto il mondo che applicano progetti di Transizione. I sindaci sono buoni vettori di questa trasformazione che deve essere bottom up, dal basso verso l’alto. Ecco alcune delle tantissime storie emerse durante il convegno “Citizen access to EU funds” organizzato da Piernicola Pedicini: in una piccola cittadina della Scozia i cittadini si sono auto-organizzati e hanno condiviso i loro mezzi di trasporto per andare a lavoro. In un anno si sono risparmiati 1,3 milioni di miglia e 700 mila tonnellate di Co2. In Lussemburgo 3 cooperative hanno trovato un accordo con 200 famiglie e vendono ogni settimana i loro prodotti porta a porta. A Bristol, in Gran Bretagna, il sindaco e parte degli stipendi comunali vengono erogati in una moneta locale così da favorire il commercio in loco. L’obiettivo è quello di aiutare i produttori locali che con quella moneta potranno pagare tutti i servizi locali. Nei Paesi Bassi è nato il primo progetto urbano di Transizione: 23 case sono state costruite infatti unicamente con materiali riciclati.

Ecco invece cosa succede a Bruxelles

Tutte queste storie vanno condivise. Sono pratiche virtuose che servono da bussola agli amministratori comunali 5 Stelle. I portavoce porteranno queste idee alla Conferenza per il cambiamento climatico dell’Onu, prevista a Parigi il prossimo mese di dicembre.

M5S Europa

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