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I primi che ho letto

renzi-europa1L’ardito. «Ha sparigliato di nuovo le carte ieri il presidente del Consiglio italiano nel suo discorso di insediamento alla guida del semestre europeo. Ha scelto il registro della passione, dell’ispirazione e dell’emozione (…). Anche stavolta parla a braccio, guarda a destra e a sinistra con grande sicurezza (…). Il più giovane premier italiano di sempre che dentro a una delle istituzioni della vecchia e ingessata Europa, il regno dei burosauri, ha l’ardire di mettere a carte di richiami dell’ortodossia e di provare a risvegliare il sogno europeo» (La Stampa)

Il genio. «Transfert geniale questo di Matteo Renzi con Telemaco. Alto e squadrato, eloquente e conciso». (La Stampa)

Il conquistatore. «Il premier conquista l’aula». (l’Unità)

Il patriota. «Era dai tempi di Berlusconi che non si vedeva un italiano reagire all’arroganza tedesca e dei paesi del nord. Mi auguro che la delegazione europea di Forza Italia non faccia mancare al premier l’appoggio necessario per tenere duro». (il Giornale)

Il leader di fatto. «L’inizio di un semestre di presidenza europea non è di per sé un evento solenne ed emozionante. Lo è diventato in questo inizio di luglio 2014. Renzi è reduce da un successo elettorale che gli consegna una posizione di forza, quasi una leadership di fatto tra i leader della Ue». (il Messaggero)

Il lottatore. «Renzi ha compiuto gesti destinati a definire lo scenario e i rapporti di forza della stagione europea (…). Il tutto saccheggiando epica, filosofia, pop: un discorso “di visione”, diciamo, apprezzato come tale da gran parte dell’assemblea (…) L’Italia si mette a capo di un partito trasversale che intende battersi per cambiare le politiche dell’austerità fine a se stessa. Tutti ora sanno che il semestre non avrà nulla di burocratico ma sarà una stagione di lotta». (Il Post)

(Questi i primi che ho letto questa mattina; con permesso, passo alle pretattiche di Brasile-Colombia, gli schemi di Scolari e le accelerazioni di Quintero)

di Alessandro Gilioli
gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/

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