Il Gal Cilsi raccoglie i frutti di una semina che coinvolge oltre 40 agricoltori.
Grano sinonimo di poesia. Spighe dorate, abitanti silenziose di distese sterminate dove la tenacia dell’uomo, confortata dalla forza delle braccia, rende insradicabile la tentazione dell’emigrazione perché dalla terra, da questa terra allontanarsi equivarrebbe ad una sconfitta. E allora la speranza deve camminare di pari passo con la voglia di lottare, materializzando quella resistenza contadina che aspira a far diventare quell’Irpinia cara a Francesco De Sanctis, secondo il progetto Grano Senatore Cappelli, ambizioso perché coraggioso del Gal Cilsi, granaio d’Italia.
Mario Salzarulo ci crede, eccome e per uno come lui, prestato felicemente al grano e finito a catechizzare chi, ecco il paradosso, di grano ne capiva tanto, ma probabilmente non credeva nella sua forza. Perché allora non orientare Angelo Di Salvo e Vito Luongo di Aquilonia, Filomena Del Buono di Conza, Maria Lardieri di Lioni, Antonio La Penna, Giuseppina Montemarano e Pietro Menna, di Bisaccia, Leonardo Codella di Calitri e tanti altri che da 27 stanno ora formando un piccolo, invincibile esercito di produttori, indirizzandoli all’antico rituale della semina, utilizzando una vecchia varietà di grado di agricoltura convenzionale e biologica, quella appunto del senatore Cappelli? Perché non provare ad elaborare anche un disciplinare cui possa trarre profitto da una semina coraggiosa la filiera cerealicola, mettendola a disposizione per ottenere pane e prodotti da forno biologici?
Detto fatto e due anni fa, nell’autunno 2011, ecco decollare il secondo anno di sperimentazione finalizzata a reintrodurre grano duro griffato Senatore Cappelli con i semi del Gal Cilsi.
L’avventura, strada facendo ha fatto proseliti, convinti della bontà del progetto ed allora visto che l’unione fa la forza, come non mai in agricoltura, la raccolta di questa sperimentazione <<Rete Territoriale – Filiera del Grano Cappelli>>, lo scorso anno s’è materializzata nella costituzione d’un consorzio presieduto da Antonio Ciani, finalizzato alla tutela di un marchio di qualità del prodotto. Oggi il progetto è andato oltre; il motore avviato dal Gal Cilsi, coordinato da Mario Salzarulo, vede i produttori coinvolti non solo nella tutela di una filiera di pregio, bensì anche nella produzione e vendita di un prodotto dalle forti caratteristiche identitarie e d’alta qualità. Non la semplice vendita del grano prodotto grazie a questa sperimentazione, ma la produzione e vendita di pasta e semola rimacinata da Grano Duro Senatore Cappelli.
Dei passi, importanti che di certo non sono gli unici, se n’è parlato, presente anche il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole ed esperti del settore, ovviamente insieme ai produttori, protagonisti in primis dell’avventura, oggi diventata felice e gustosa realtà di prodotti che definire eccellenti sarebbe riduttivo, in un incontro conviviale presso <<La Locanda>> dell’ottimo Arcangelo Gargano, chef che ha il merito e indubbie capacità di celebrare come pochi il terroir con una ricetta semplice ma vincente che è il rispetto delle tradizioni, impossibili a diventare musica per il palato e poesia per l’anima. Quella che curano i poeti del <<Centro documentazione della poesia del Sud>>. Paolo Saggese che con Giuseppe Iuliano e Alessandro Di Napoli è fondatore e che per la serata-evento ha rappresentato l’associazione, ha voluto mettere in versi con i suoi amici poeti sensazioni, speranze, dipingere con le parole i luoghi, il grano, la natura che vede in campo questi coraggiosi, cocciuti, ma vincenti protagonisti di un cosmo dorato a volte carezzato, altre schiaffeggiato dal vento ma che se coccolato riesce a dare frutti e piaceri immensi
di Annibale Discepolo
Il Mattino di Avellino 20.12.2013