Vietato il transito a Rosario Crocetta”: con questo eloquente simil-cartello stradale, tra gli altri, i consiglieri regionali Cinquestelle hanno tagliato il nastro della strada che essi stessi hanno finanziato decurtando i loro quattordici stipendi da deputati regionali e donando il ricavato a un comitato civico – per bypassare il blocco dell’autostrada A19 causato dal crollo di alcuni piloni del viadotto Himera. Appena 37 giorni dopo l’inizio dei lavori – e dopo oltre cento giorni di blocco dell’autostrada che collega Palermo e Catania, le due maggiori città della Sicilia – è stato completato il tratto di circa un chilometro che da oggi inizierà a funzionare, pur con qualche limitazione (senso unico alternato, velocità massima 20 chilometri orari, niente mezzi pesanti). Ma permetterà a migliaia di automobilisti di evitare l’arrampicata di quasi un’ora sulle montagne di Polizzi per poter passare da una parte all’altra dell’isola, dopo le frane che all’inizio di aprile avevano provocato smottamenti e il cedimento dei piloni del viadotto. La strada è stata ribattezzata “Via dell’Onestà”, nientemeno. E’ costata circa 360mila euro, corre sul tracciato di una regia trazzera che passò da sentiero sterrato per agricoltori a strada vera e propria in un’epoca compresa tra i Borbone e i Savoia – insomma, ci passa gente da parecchio tempo. Adesso è la bretella di Calatavuturo, un paese in provincia di Palermo. Sulla spinta del cantiere targato M5S, tre giorni fa l’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo aveva annunciato per dopodomani, 3 agosto, l’aggiudicazione dei tre appalti per sistemare la bretella, intervenire sulla strada provinciale e demolire il viadotto crollato: “Procedura ristretta, dieci aziende invitate, fine lavori in 85 giorni”, aveva annunciato Pizzo. Che ieri invece ha annunciato che la sua amministrazione si costituirà parte civile per ogni incidente che possa accadere sulla nuova bretella pentastellata, che è pericolosa – ha detto – “come una pista di sci”. Di parere diametralmente opposto il sindaco di Calavuturo, Domenico Giannopolo, presente all’inaugurazione insieme a consiglieri, pentastellati e naturalmente parroco. “La strada – ha detto – è arcisicura, solo in un tratto c’è una pendenza del 27% ma in media è del 15%. Vanno rispettati i limiti ma questo dimostra che le cose, se si vogliono fare, si fanno”. E soprattutto ci si mette metà tempo
Il Fatto Quotidiano 01.08.2015