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Napolitano snobba i cittadini della Terra dei fuochi

giorgio_napolitanoEsplode la protesta ma il Presidente se ne va. Rimossi alcuni striscione, tra cui uno con la scritta: “Traditore”

E meno male che lei viene da una cultura democratica. Come si dice? Di par-te-ci-pa-zio-ne. E meno male che lei ha nel dna il concetto di popolo, di confronto, anche aspro, anche duro.

Meno male perché lei, Presidente Napolitano, sembra proprio non ricordare la partecipazione, il confronto democratico, duro e aspro. Ma le ha viste le persone che l’aspettavano fuori all’ex Olivetti, dove lei ieri era per un’inaugurazione? Li ha visti quei volti? Sono mamme, studenti universitari, padri di famiglia che vivono in una delle zone più avvelenate d’Italia. Forse nel frastuono del teatrino della politica questo nome le sovviene: quella zona avvelenata si chiama Terra dei fuochi, un nome che a lei non piace, come ebbe a dire tempo fa. Sono cittadini, Presidente Napolitano, cittadini e non sudditi. Un termine che lei spesso usa quando nei suoi viaggi su e giù per il Paese incontra le scolaresche e invita gli italiani del domani a educarsi a questa splendida parola: cittadini, componenti di una polis, anime di una comunità.
Ebbene questi cittadini volevano parlare con lei, volevano parlare anche contestandola e criticandola. Anche facendolo in modo aspro, esponendo uno striscione con la scritta:traditore. Un termine che di tutte le accuse che si possa fare a un capo dello Stato è sicuramente la più fangosa e dolorosa. Epperò questi cittadini hanno parlato con il cuore, hanno alzato la voce per farsi sentire, sì sono usciti fuori dal binario del rispetto che si deve all’inquilino del Colle, lei penserà. Epperò chi li rispetta questi cittadini, presidente Napolitano? Chi rispetta le loro paure, le loro ansie, le loro angosce di mamme e di padri che vedono i figli crescere tra i veleni di una terra martoriata? Forse lei, Presidente, che non si è fermato a osservarli, e a parlare con questi cittadini? Forse le forze dell’ordine, che hanno fatto fagotto di quello striscione che suonava come un’onta verso di lei?
Ma il rispetto come funziona, Presidente? Va e non torna? Il rispetto è binario. Come la democrazia, la partecipazione, il confronto. Bei tempi di una volta, Presidente.

g.l.
www.paralleloquarantuno.com

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