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Guerra delle tessere da Torino a Catania: il PD dei boss locali

Tessere pdLISTE PROVVISORIE E CONGRESSI SOSPESI PER IRREGOLARITÀ A NAPOLI IL MIRACOLO DELLE ADESIONI CHE RADDOPPIANO STASERA SI RIUNISCE LA COMMISSIONE NAZIONALE DI GARANZIA.

La lettera dice così: “Ci corre l’obbligo di denunciare l’incresciosa situazione che si sta verificando nei circoli Pd di Acri e Rossano, dove abbiamo notizia del fatto che il tesseramento si sta svolgendo senza alcuna verifica da parte degli organi regionali e provinciali, con dirigenti locali che arbitrariamente stanno procedendo alla compilazione di tessere operando con evidente squilibrio in favore di una delle componenti che concorre alla guida del partito”. Firmato Amedeo Valente e Luigi Gagliardi, membri della commissione di garanzia cosentina nonché renziani entusiasti. La risposta giunge puntuale dal comitato pro Cuperlo di Catanzaro: “Le candidature alla segreteria provinciale del Pd evidenziano impietosamente il tentativo velleitario di saltare su un carro, quello del “rottamatore” Renzi, ritenuto vincente e pertanto affidabile e foriero di positive ricadute”.

 

CANDIDATURE FURBESCHE, commercio di tessere, un viatico congressuale spinoso da sud a nord. In Sicilia il caso è noto: su Renzi stanno convergendo nomi grossi, come il sindaco di Catania Enzo Bianco, e tutti si danno da fare. Gabriele Centineo, sindacalista Cgil, ha criticato “l’appoggio offerto dalla segreteria Cgil catanese a uno dei candidati alla segreteria provinciale del Pd”. Trattasi di Jacopo Tor-risi, giovane talento lanciato da Bianco e caso-simbolo della guerra per tessere: domenica doveva ricevere i voti per diventare segretario provinciale nel circolo di Misterbianco, ma è andata buca: i tesserati in città sono 100, all’apertura del seggio se ne sono presentati 300 accompagnati da esponenti Pd carichi di elenchi con nominativi e date di nascita da registrare al volo, e quota associativa in mano (15 euro). Natale Falà, segretario del circolo, ha bloccato tutto. Scrivendo su Facebook: “Adesso tocca a Voi dirigenti provinciali cambiare rotta, perché a Misterbianco avete tentato di sacrificare la base vera di questo partito in nome di una contesa che è solo Vostra”.

SPIEGA LA CIVATIANA Valentina Spata: “In Sicilia sta succedendo di tutto. Domenica a Palazzolo Acreide, nel Siracusano, hanno fatto votare i tesserati 2012 perché le iscrizioni del 2013 non ci sono ancora. E nessuno dice niente”. In realtà stasera è prevista a Roma una riunione della Commissione nazionale di garanzia per esaminare il caso Sicilia. Peccato che solo quattro giorni fa la stessa commissione abbia emesso una delibera inventandosi la “tessera provvisoria”, cioè un pezzo di carta dove c’è il nome dell’aspirante iscritto ma non il vero cedolino che attesta l’appartenenza. Perché quando il mazzo delle nuove tessere arriva dal partito centrale ai singoli circoli, dovrebbestarsene chiuso in un cassetto, a disposizione dei cittadini che si presentano per il rinnovo o l’iscrizione. Invece spesso finiscono in mano ai dirigenti che manovrano liste e listarelle. Pratiche che stanno agitando l’Italia tutta. Che hannobloccato un congresso a Lecce. Che smuovono persino il posato Pd torinese. Fassino ha deciso di puntare su Renzi per riposizionarsi, e conta sull’esperienza di Salvatore Gallo, già ras craxiano e oggi signore delle tessere. Alcuni candidati anti renziani minacciano di abbandonare polemicamente la corsa ma Pino Catizone, ex Ds ora renziano, se la ride quando gli avversari lamentano una corsa sporca al tesseramento con adesioni possibili fino all’ultimo secondo: “Lo sanno tutti, è un compromesso : Renzi aveva chiesto congressi aperti a tutti i livelli per evitare le degenerazioni legate alla gestione delle tessere. Si è preferito un sistema che legasse i segretari locali e provinciali alle vecchie logiche politiche, in modo da creare una sorta di cordone sanitario contro Renzi. Non solo. I congressi regionali e nazionali sono stati (per la prima volta dalla storia del partito) artatamente scissi. C’è chi ha letto anche questo come misura anti Renzi”.

Come dire: la nomenklatura volevate fregarlo, lui fregherà loro. In realtà, a vincere facile saranno le vecchie volpi disseminate sul territorio italiano, gente che sfrutterà il gioco per dominare localmente il partito, come sempre. Però, per farsi eleggere (al circolo, in provincia o in regione), tocca curarsi gli elettori uno per uno. A Napoli, solo nell’ultima settimana, è accaduto un vero prodigio: i 7mila iscritti cittadini sono diventati quasi 10mila. Precisa il Mattino: Frattamaggiore passa da 252 a 500 iscritti, Castellammare da 400 a 650, Torre Annunziata da 280 a 470. Miracoli precongressuali.

di Chiara Paolin
Il Fatto Quotidiano 22.10.2103

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