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Vertenza acqua. L’intervista con il primo cittadino Farina che risponde all’opposizione. “Tutelo gli interessi della comunità”

Senza titolo-1Il sindaco spiega i vantaggi della Convenzione con l’Aqp e la vicenda della Pavoncelli bis

 

Dopo le accuse da parte delle opposizioni, il sindaco Farina difende il proprio operato, spiegando le ragioni delle proprie scelte sulla quota idrica a favore del Comune di Caposele e la questione economica, vale a dire del ristoro economico che l’AQP versa alle casse del Comune di Caposele.

L’opposizione accusa lei e la sua Amministrazione di essere stati deboli nei confronti dell’AQP, il quale, e le cito le parole dei suoi oppositori, con una mano dà e con l’altra riscuote. L’altra accusa è che ai caposelesi si nega anche la quota idrica di 363 moduli litri che avevano a disposizione con le vecchie convenzioni.

Siamo stanchi di sentire sempre le solite accuse, nel nostro paese l’acqua è pubblica, non è né mia e né di nessun’altra persona, è di proprietà della Regione, abbiamo diritto alla quantità di acqua di cui necessitiamo, non per tutta quella che giace nella montagna di Caposele, che è appunto pubblica. Io, dal canto mio, ho cercato di fare gli interessi della nostra collettività, sono riuscito ad avere 35 litri di acqua al secondo, acqua che pagheremmo all’AQP qualora la consumassimo, ma, se ciò non accadesse, avremmo realizzato un cospicuo risparmio a favore del nostro Comune. Quei moduli litri delle vecchie convenzioni il nostro comune li ha avuti il secolo scorso per le gualchiere, acque che poi ritornavano nel Sele.

Quali sono i vantaggi che avete ottenuto da questa convenzione?

Noi dalla convenzione con l’AQP abbiamo avuto due cose che non hanno prezzo: una centrale idroelettrica che farà risparmiare al nostro comune circa 200 mila euro di bolletta energetica solo in quota all’ Enel, ma quando avremo l’elettricità prodotta dalla centrale, convertiremo gli impianti di riscaldamento degli edifici pubblici, sede comunale, edifici scolastici ecc … in modo da annullare completamente la nostra bolletta energetica, tali economie torneranno utili alla collettività caposelese. Risparmi che possiamo computare nell’ordine dei 400/500 mila euro annui, cosa di non poco conto.

Lei parlava di due cose che non hanno prezzo …

L’altra cosa positiva è la possibilità di poter far visitare gli impianti dell’acquedotto: può sembrare cosa di poco conto ma invece ci tengo a sottolineare che durante l’anno abbiamo avuto moltissime visite, ciò è un grande elemento attrattore a Caposele, incrementando la nostra quota turistica annua. Inoltre AQP ci ha finanziato una bellissima opera che è il rifacimento di Piazza Sanità.

I vostri concittadini pagano l’acqua?

No, assolutamente, a Caposele nessuno paga per i consumi idrici, proprio in virtù del fatto che, avendo a disposizione una quota di acqua che ci viene fornita dall’AQP attraverso l’eliminazione di sprechi, non consumiamo, la quota che risparmiamo rappresenta per il Comune un incasso, ecco perché abbiamo deciso di chiudere i rubinetti della quarantadue fontane pubbliche d’inverno. Vorrei sapere chi, nei mesi freddi, fa uso di acqua nelle varie contrade: era uno spreco assurdo che abbiamo voluto eliminare. Dalla sola chiusura delle fontane pubbliche risparmio circa 70/80 mila euro annui, cosa di non poco conto per un comune come il nostro e per i tempi che corrono. Con quei proventi faccio un’opera pubblica, li spendo per le mense ecc… Ragiono come un padre di famiglia, se vedo che a casa mia c’è una luce accesa di troppo che non serve a nessuno, io la spengo, e allo stesso modo faccio a Caposele, se i rubinetti versano acqua inutilmente, io li chiudo.

Il Comune però paga.

Sì il Comune paga, ma ciò che paga è ampiamente coperto da ciò che incassiamo dall’AQP.

Veniamo alla Pavoncelli bis …

La Pavoncelli è un’altra arma che l’opposizione vuole usare contro di me; l’opposizione è contraria alla Pavoncelli non perché ritiene che sia un’opera inutile o dannosa, ma rappresenta solo un pretesto per farmi guerra. In realtà, inizialmente, ero l’unico favorevole, poi pian piano si stanno accodando tutti, dai miei colleghi sindaci dei paesi interessati dall’opera, ai sindacati, alla Provincia ecc… C’è da dire, inoltre, che questa opera è iniziata già nel 1992; chi parla di impatto ambientale, dunque non può prescindere dal fatto che quest’opera è lì da oltre vent’anni. Ma poi dico, un’opera che è completamente interrata quale impatto ambientale produce?

La Pavoncelli bis è stata battezzata come la TAV del sud…

Sì, è l’opera pubblica italiana seconda solo alla TAV, costerà oltre 150 milioni di euro, ritengo che porterà sviluppo economico ed occupazionale a Caposele.

Ma quest’opera, dal diametro di 10 metri, drenando un’ulteriore quantità di acqua dalla falda dei monti Picentini, non potrebbe arrecare danni all’intera falda facendone abbassare il livello generale?

No, innanzitutto il diametro si restringe con l’inoltrarsi nella montagna; per quanto attiene alle captazioni, queste sono soggette alle decisioni della Regione Campania, noi abbiamo voluto, e questo è scritto per nostra volontà nella convenzione, che nella galleria fossero apposti dei sensori per la rilevazione dei prelievi di acqua.

Insomma lei le accuse politiche ed amministrative le rispedisce indietro al mittente?

Io sono tranquillo per quello che faccio perché sono stato delegato dal popolo. Tutto ciò che riguarda le acque, la Pavoncelli, la convenzione con l’AQP, è stato trattato in maniera ampia ed esauriente in campagna elettorale; i cittadini di Caposele hanno potuto ascoltare le mie intenzioni e quelle della mia controparte, a larghissima maggioranza hanno deciso di far valere le mie tesi. Il 26 e 27 maggio scorso c’è stato un referendum a Caposele, ora è inutile proseguire con polemiche sterili. Mai, nel nostro paese, c’’è stata un’affermazione elettorale come quella che mi ha visto vincitore, dunque sono forte del risultato elettorale e andrò avanti grazie a questo consenso che il popolo sovrano mi ha conferito.

Redazione
Ottopagine 20 settembre 2013

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