A breve il macchinario da scavo. E Cione denuncia: la sentenza sul ricorso non ancora pubblicata.
Caposele-I lavori per la Pavoncelli bis proseguono. Ormai è stata ultimata tutta la fase di preparazione del cantiere, per novembre si aspetta la <<Talpa>>, attrezzatura che effettuerà i lavori di scavo per il tracciato della galleria idrica. Sono in tanti a non rassegnarsi all’idea di questo raddoppio della Pavoncelli, un’opera che è destinata a captare una maggiore quantità di acqua per trasportarla il Puglia. L’ Acquedotto Pugliese e la Regione Puglia, forti di un finanziamento di 180 milioni di euro e di un sostegno da parte dei governi che si sono succeduti negli anni che a colpi di decreti di emergenza hanno dato l’ok alla realizzazione dell’opera, senza tener conto dell’impatto ambientale, tirano dritto per la loro strada incuranti del fatto che il Tribunale Superiore delle Acque ancora non si è pronunciato a riguardo. Basta pensare che il ricorso presentato dalla Provincia di Avellino e dall’Ato fu discusso lo scorso febbraio, ma ad oggi ancora non è stata depositata la sentenza.
<<E’ una cosa davvero strana il fatto che questa sentenza non sia ancora pubblicata – dichiara il capogruppo della minoranza Antonio Cione -. Non vogliamo e non possiamo credere che il verdetto sia stato emesso e che venga tenuto nascosto. Non avrebbe senso per nessuna delle due parti in causa. Non vorremmo però che la sentenza venisse depositata quando saranno già state avviate le operazioni di scavo della galleria; a quel punto, anche se il parere fosse negativo, non si potrebbe più tornare indietro. Sarebbe troppo tardi>>. Antonio Cione a proposito della Pavoncelli bis ha scritto al Commissario Sabatelli delegato ai lavori della realizzazione dell’opera ed ha chiesto un’assemblea pubblica sull’argomento: <<Credo sia indispensabile e inderogabile a questo punto, peraltro anche il sindaco Farina ha annunciato in consiglio un’iniziativa del genere. Resta il fatto che questa assemblea pubblica non viene convocata>>.
<<Non vorrei che il Commissario Sabatelli venisse a spiegarci cosa vogliono fare – prosegue Cione – ora si pone in tutta la sua gravità anche il problema di natura ambientale, dopo che si è verificata una moria di trote nel fiume Sele, si presume che siano state sversate sostanze inquinanti nell’alveo del fiume. Sono stati prelevati dei campioni dall’ASL, si attendono a giorni i risultati per capire di che cosa si tratta. In un documento il Movimento Cinque Stelle di Caposele ha rivelato che le acque assumono un colore biancastro da quando sono iniziati i lavori della Pavoncelli, evidentemente ci sono sversamenti dal cantiere>>.
L’Irpinia è stata lasciata sola nella battaglia contro la Pavoncelli bis, la Regione Campania se n’è lavata le mani, anche se è più favorevole che contraria. Restano a combattere la Provincia, le Autorità di Bacino, gli esperti, in primis il geologo Sabino Aquino autore di numerosi studi che attestano che l’opera avrà un’impatto ambientale devastante per i fiumi Sele e Calore.
di Paola De Stasio
Il Mattino di Avellino 19.10.2013