HA GIÀ UN COSPICUO VITALIZIO DA PARLAMENTARE, UNA PENSIONE COLOSSALE E ORA AVRÀ UN SUPER STIPENDIO. CON TANTO DI AUMENTO.
NEL 1992 AMATO diventò premier e Napolitano presidente della Camera. Naturalmente era all’ordine del giorno l’urgente riforma della Costituzione e già i due, 21 anni fa, vagheggiavano scorciatoie. Amato disse in Parlamento, a proposito dell’immancabile Bicamerale: “I presidenti delle due Camere stanno valutando la possibilità di costituire la nuova commissione con un atto bicamerale non legislativo. Questo semplificherebbe molto le procedure di costituzione, consentendo anche un notevole risparmio sui tempi”. Una procedura “eccellente”, recensiva Amato. Sottigliezze.
Il capolavoro costituzionale venne pochi giorni dopo, con il famigerato prelievo dello 0,6 per cento dalle giacenze dei conti correnti bancari. C’era da salvare la lira, messa in ginocchio dalla decisione di Amato di mettere in liquidazione l’Efim con i suoi 13 mila miliardi di debiti. E ai poveracci che hanno così pochi soldi da non poterli investire in titoli fu praticato l’asporto di 5.250 miliardi di lire. Un’operazione clamorosamente contraria agli articoli 3, 47 e 53 della Costituzione (uguaglianza, tutela del risparmio, progressività delle imposte). Tre anni dopo la Corte costituzionale, visto che lo Stato non aveva soldi per restituire il maltolto, opinò che lo scippo di Amato “incide sui depositi con un’aliquota invero di contenuta entità, tale da non potersi ragionevolmente considerare ablativa del patrimonio del soggetto”. Invece la medesima Corte ha ritenuto fortemente ablativa la mossa di Giulio Tremonti che nel 2010 tagliò le pensioni sopra i 90 mila euro, tra cui quella di Amato, e gli stipendi dei magistrati, a cui sono agganciati quelli dei giudici costituzionali . E così, opinando che “le decurtazioni dello stipendio, incidendo sullo status economico del giudice, creerebbero una sorta di dipendenza del potere giudiziario dal potere legislativo ed esecutivo” (gli aumenti invece no?), i giudici costituzionali ripristinarono il quantum con tanto di arretrati anche per se stessi. Alla faccia degli esodati e delle altre vittime delle leggi retroattive.
C’È DA DIRE che Amato sembra Gastone Paperone: dove si siede piovono soldi. Per essere stato quattro anni all’Antitrust è riuscito a farsi dare, a 59 anni, una pensione di 22 mila euro lordi al mese, che si aggiungono ai 9 mila del vitalizio parlamentare. Adesso arriva lo stipendio da giudice costituzionale (appena aumentato dai giudici costituzionali), che è pari a quello del magistrato più pagato (il primo presidente della Cassazione) maggiorato del 50 per cento. Fanno 427 mila euro annui, pari a 13 mensilità da 32 mila. Così Gastone ha raddoppiato lo stipendio, e tutti pensano che a 63 mila euro al mese anche loro avrebbero un forte senso delle istituzioni.
Il Fatto Quotidiano 13.09.2013