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Corte Costituzionale, Amato giudice. M5S: “All’insaputa della Costituzione”

Giuliano AmatoLe reazioni alla nomina dell’ex presidente del Consiglio come membro della Consulta rispecchiano le posizioni rispetto al governo delle larghe intese. Critiche da Cinque Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Scelta Civica: “E’ un pezzo di un’Italia migliore, quando la politica non era fatta da saltimbanchi”.

Per il momento il quadro delle reazioni alla nomina di Giuliano Amato come giudice della Corte Costituzionale sembra rispecchiare le posizioni tra sostenitori e oppositori delle larghe intese. Soddisfatti coloro che sostengono il governo (come Scelta Civica e Centro Democratico). Giudizi aspri, invece, da parte delle destre d’opposizione (Lega e Fratelli d’Italia), ma soprattutto di molti parlamentari del Movimento Cinque Stelle.

“Napolitano nomina Giuliano Amato, ex tesoriere di Craxi e pensionato d’oro, giudice della Corte costituzionale. Ad insaputa della Costituzione” scrive su Twitter Fraccaro, deputato del M5S e segretario di presidenza della Camera. Stupefatto anche il collega parlamentare Carlo Sibilia: “Non posso credere che il presidente della Repubblica abbia realmente nominato Giuliano Amato giudice della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana. Anche se da un Presidente della Repubblica votato da Pd e Pdl ti aspetti l’impossibile”. Per Sibilia il nuovo giudice della Consulta “rappresenta degnamente lo schifo, il disgusto, l’indecenza, l’obbrobrio, l’orrore, il ribrezzo perpetrato negli anni dalla Casta politica italiana. Il ‘Dottor Sottile’, così soprannominato dal suo amichetto Eugenio Scalfari, è quanto di più lontano dal senso di legalità, moralità ed etica che vorremmo vedere oggi nel nostro Paese”. Sibilia ricorda alcuni di quelli che considera i passi falsi dell’ex presidente del Consiglio: “E’ ex cassiere del Psi degli scandali craxiani – scrive – Amato è il pensionato d’oro più famoso d’Italia. Pensione maturata dopo aver combattuto strenuamente contro la svalutazione della lira che ci ha portato a prostrarci alle imposizioni truffaldine di Maastricht. Amato è quello che dispose per decreto l’11 luglio del 1992 il prelievo forzoso del 6‰ dai conti correnti bancari per un ‘interesse di straordinario rilievo’. Amato è quello che nell’autunno dello stesso anno varò una manovra finanziaria ‘lacrime e sangue’ da 93.000 miliardi di lire (contenente tagli di spesa e incrementi delle imposte), per frenare l’ascesa del deficit pubblico, e la prima riforma delle pensioni”. E poi il dubbio: “Spero non sia il definito salvacondotto per il pregiudicato Berlusconi che magari riuscirà a portare alla consulta la questione di costituzionalità della legge Severino e magari, ancora una volta, Amato farà un cazzata”. Alessandro Di Battista annota: “Evidentemente vogliono farci vergognare di essere italiani ma non ci riusciranno mai!”. Paola Taverna ironizza: “Ma che bella notizia… Tutta gente nuova eh? Forse non gli bastava la pensione…”.

Salvini (Lega Nord) rincara la dose, ironico, ma non troppo: “Il signor Napolitano, che non è il mio presidente, ha nominato un volto nuovo come Giudice della Corte Costituzionale – scrive su facebook il segretario della Lega Lombarda – Amato quello del prelievo notturno dai conti correnti degli italiani. Quello dei 30mila euro di pensioni al mese. Basta! Schifo! Si lotta, o si vince o si muore”.

Protesta anche Giorgia Meloni, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “Il Palazzo prova a mettere una pietra tombale sulla battaglia per cancellare la vergogna delle pensioni d’oro e di tutti quegli immeritati benefici di cui gode la casta dei grand commis di Stato”. Per l’ex ministro della Gioventù Amato è “l’espressione di tutti quegli inaccettabili privilegi che i vertici dello Stato si sono auto attribuiti negli anni della Prima Repubblica facendone pagare il costo alle generazioni a venire, viene messo oggi a difesa del ‘fortino’, per assicurare che nessuna legge voluta dai cittadini e votata dai parlamentari possa scalfire il Palazzo d’oro nel quale questi signori hanno deciso di vivere”. Insomma, la presenza del giurista toscano dentro la Consulta potrebbe portare a dichiarare “incostituzionale qualsiasi riforma voluta dal Parlamento per aggredire tutti quei vecchi e anacronistici privilegi che qualcuno si ostina a chiamare ‘diritti acquisiti’. Dispiace che il Presidente della Repubblica Napolitano abbia perso l’occasione per dare un forte segnale di cambiamento di una situazione ormai intollerabile”.

Per contro secondo Cazzola – economista, per molto tempo dirigente della Cgil e poi ex parlamentare del Pdl e ora dirigente nazionale di Scelta Civica – la nomina di Amato “non è solo il giusto riconoscimento per una personalità di grande intelligenza, cultura ed esperienza maturata, ad altissimo livello, in tutte le occasioni in cui è stato chiamato a servire il Paese. Questa nomina del presidente della Repubblica rende onore al Paese e dimostra una volta di più che, con Giorgio Napolitano, l’Italia è in buone mani”. “Io ho avuto la fortuna di conoscere già alcuni decenni orsono Giuliano Amato – aggiunge Cazzola – e di collaborare con lui, imparando ad apprezzarne le qualità. Con il suo ingresso alla Consulta sento valorizzato un pezzo di un’Italia migliore che mi appartiene, quando a fare politica non erano i saltimbanchi, i giovani turchi, gli studenti fuori corso o quant’altro ‘passa il convento’ in questi anni difficili”. Approvazione anche da parte di Tabacci, leader diCentro Democratico: il Dottor Sottile, dice, è un ”uomo di straordinaria cultura giuridica e profondo conoscitore della macchina dello Stato, alla Corte Costituzionale da parte del presidente Napolitano rappresenta una scelta di grande qualità che arricchisce la Corte stessa di un contributo di altissimo profilo nella tutela e nella promozione dei valori scolpiti nella Carta del 1948″.

di Redazione
Il Fatto Quotidiano 12.09.2013

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