Letta è al lavoro. Si occupa di saldi. Si è recato in Grecia per vedere di persona come sarà l’Italia nel prossimo futuro. Ha dichiarato sotto il Partenone: “In autunno presenteremo un importante piano di privatizzazioni“. Lo ha detto con il piglio dello statista. “Sarà un piano largo del quale ho già parlato con le parti sociali e al quale lavoreremo ad agosto e settembre“. Il “piano largo” consiste nella cessione del patrimonio dello Stato e della sua partecipazione nelle più importanti imprese del Paese: ENI, Enel e Finmeccanica. Una svendita, un “garage sale” di quello che resta dell’Italia. Il “piano largo” serve per pagare gli interessi sul debito che continuano, inarrestabili, ad aumentare, e per guadagnare tempo. Per la casta, per il pdl e il pdmenoelle, per le lobby che li sostengono, l’imperativo è sopravvivere il più a lungo possibile, anche a costo dell’impoverimento della Nazione, della distruzione del tessuto produttivo, della cessione di sovranità nazionale. ENI, Enel e Finmeccanica appartengono al popolo italiano. Sono aziende costruite grazie al lavoro di generazioni, il cui controllo per il Paese è fondamentale. Nessun Letta o Saccomanni le può vendere come se fossero “cosa loro” per salvarsi temporaneamente le chiappe. “L’Italia sta vivendo la peggiore crisi della sua Storia, persino peggiore di quella tra il 1929 e il 1934, sta affrontando un processo di de-industrializzazione mai visto“, Gianni Toniolo, professore di economia a Roma. “La chiave del cambiamento è in una nuova classe politica. L’unica speranza è il default dello Stato“, Enrico Colombatto, professore di Economia all’Università di Torino. Il PIL è diminuito del 7% dal 2007, nel 2013 la previsione ottimistica è di meno 2%, realistica del 3% e nel 2014 non ci sarà alcuna ripresa. I salari sono del 15% inferiori del Belgio e del 40% in Germania dove, in compenso, le tasse sul lavoro sono inferiori del 30%. L’Italia è al 42simo posto nella classifica per competitività secondo la rilevazione del World Competitiveness Center (WCC), preceduta da Panama e dal Brunei. Il problema dell’Italia sono i suoi amministratori che la spolpano anno dopo anno. Se non vengono fermati, con i “piani larghi” di Capitan Findus Letta dell’Italia non rimarranno neppure le ossa.
Related Articles
I partiti sprofondano nei debiti (coi soldi pubblici)
“I partiti hanno chiuso con un passivo di 55 milioni di euro il 2013. Una voragine. Il Pd registra un -10,8 milioni, la Lega -14,4, Forza Italia -15. Per la maggior parte si tratta ovviamente di soldi pubblici percepiti negli anni dai partiti ignorando la volontà dei cittadini espressa con il referendum del ’93. Il […]
I tormenti del (falso) giovane Berlusconi
Il comportamento di Berlusconi (sì esiste ancora…) durante la campagna elettorale è, ma solo in apparenza, incomprensibile. Invece di attaccare il suo presunto avversario, il Pd, i comunisti che mangiavano i bambini e di riattaccare la nenia del Libro nero del comunismo con centinaia di milioni di morti a causa di un’ideologia malata, ha fatto campagna contro […]
La sfida dei Cinquestelle per il no: dal referendum nasce l’alternativa.
Parlamentari, consiglieri regionali e attivisti della Campania. Sibilia, ora governare la città. Radicare il partito sul territorio e far vincere il no al prossimo referendum: sono i prossimi obiettivi del Movimento 5 Stelle in Campania. Nell’assemblea di ieri, tenutasi presso l’Hotel De La Ville di Avellino, i parlamentari e i consiglieri regionali penta stellati presentano […]