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Barricate del Pdl sui soldi illeciti ai partiti

parlamento_italianoDL SVUOTA CARCERI: MISURA CAUTELARE SOLO PER GLI STALKER, MA NON PER FINANZIAMENTO ILLECITO E “SALVA RUBY”.

Licenziato (con annessa modifica “salva Ruby”) dal Senato, ieri il decreto “svuota carceri” ha fatto il suo ingresso in commissione Giustizia della Camera. Ed è stata subito rissa. Davanti alle pressioni del Pd per arrivare rapidamente ad un accordo che modificasse l’emendamento Barani (che ha eliminato la custodia cautelare non solo per il reato di stalking, ma anche per quelli del finanziamento illecito ai partiti e per la falsa testimonianza), il Pdl ha fatto muro, uscendo dall’aula e minacciando di non rientrare se si fosse provato a “cassare completamente la modifica”. “L’unica cosa a cui si deve mettere mano – è parola del capogruppo Pdl in commissione, Enrico Costa – è la questione che riguarda lo stalking: a questo proposito, proprio per eliminare il problema senza toccare l’emendamento Barani, abbiamo presentato una nostra modifica per aumentare fino a 5 anni la pena solo per lo stalking e far così rientrare il reato tra quelli per cui resta la carcerazione preventiva; c’è un principio di libertà che va difeso, l’emendamento Barani per noi non si tocca”. Tutto come previsto. “Sta diventando tutto molto complicato – scuoteva la testa sconcertata ieri alla Camera Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia – dobbiamo comunque raggiungere un accordo, il tempo stringe”. E proprio il tempo gioca a sfavore di un ritorno all’origine per questo decreto. Ieri la conferenza dei capigruppo ha calendarizzato la discussione in aula dello “svuota carceri” per venerdì 2 agosto, il voto finale è previsto per il 5. Entro stamattina, però, dovranno essere votati tutti gli emendamenti, “ne ho lasciati 16 per gruppo – diceva la Ferranti – mi auguro che prevalga il buon senso”. Impossibile, quando ci sono specifici interessi pidiellini su una legge. Lo “svuota carceri” si sta avviando a diventare la prima legge ad personam di questa legislatura. Se il Pdl l’avrà vinta. L’idea è infatti quella di appoggiare qualunque modifica che riguardi il solo reato dello stalking, sul quale l’intera compagine femminile del Pdl ha alzato gli scudi. Ma di non accettare alcuno scambio su finanziamento illecito e falsa testimonianza. Sul secondo, le motivazioni sono chiare; c’è un intero processo, il Ruby ter, che trova nella falsa testimonianza il suo asse portante. Diversa la questione sul primo caso: al momento non ci sono indagati eccellenti del Pdl per finanziamento illecito ma qualcuno, nei corridoi di San Lorenzo in Lucina (nuova sede del Pdl) faceva trapelare che l’inchiesta di Napoli potrebbe riservare sorprese su questo fronte per alcuni grossi calibri del partito. A breve. Tanto vale, quindi, mettersi avanti con il lavoro. Perché al Senato, nelle more della discussione in commissione, è sfuggito anche altro. Per la solita “svista” che ha portato al disastro sulla norma Barani, è stata cancellata tutta la parte del decreto che riguardava la prescrizione e cioè la legge ex Cirielli. Parte che ora si vorrebbe ripristinare, ma anche lì il Pdl vende cara la pelle. Stamattina, dunque, dopo una notte che si annunciava lunga e tormenta in commissione Giustizia, qualcosa sarà deciso, ma le premesse non puntano al sereno. Ieri, infatti, il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, è tornato sull’argomento, ma per parlare solo di stalking: “La custodia in carcere per quel reato non si può eliminare, è giusto prevedere un innalzamento delle pene”. E la falsa testimonianza? E il finanziamento illecito ai partiti? Neanche una parola. Oggi si capirà se il Pd ed il governo sono riusciti a rimediare all’errore fatto in Senato. O, forse, anche no.
di Sara Nicoli
Il Fatto Quotidiano 01.08.2013

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