L’appello del Comitato No Petrolio
Lettera aperta dei cittadini che si contrappongono all’ipotesi di trivellazioni nell’Alta Irpinia
Solo da un mese il governo Monti ha varato il piano energetico con una deregulation sulle concessioni e i permessi per la ricerca del petrolio “Made in Italy”, in particolare nel Mezzogiorno, per ridurre l’importazione, accelerando i tempi per le trivellazioni. In particolare, il piano del governo si propone di delegittimare l’eventuale ostacolo costituito dagli Enti locali, attribuendo poteri speciali alle autorità del settore, liberalizzando la ricerca di nuovi giacimenti al Sud. E’ da ultimo, in senso cronologico, la notizia che la società suddetta, la Italmin Exploration srl, con sede legale in v.le Trastevere 249 in Roma, in riferimento alla procedura prevista dall’art. 23 del d. lgs 152/2006, ha depositato presso la nostra Provincia gli elaborati relativi all’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto “permesso di ricerca idrocarburi denominato Nusco”, in agro di Gesualdo. In merito alla questione, ripetiamo, già si era espresso il Comitato No Petrolio in Alta Irpinia, invitando gli amministratori dei comuni interessati a un Convegno che si è tenuto in Nusco in luglio, cui hanno partecipato esponenti assolutamente non di parte sulla questione , quali il prof. Ortolani, della Facoltà di Geologia della Università Federico II esperto del territorio, e il prof. Martella, oncologo della Fondazione Pascale di Napoli. Lo scopo dell’iniziativa era quello di informare i referenti degli Enti locali e la cittadinanza su cosa sarebbe accaduto, da lì a poco, sulla nostra terra all’insaputa di tutti, dei cittadini ma anche degli amministratori perché, pare che quasi nessuno fosse a conoscenza della questione. Gli esperti valutarono, dal punto di vista tecnico, le fasi della ricerca e della successiva estrazione con particolare attenzione all’impatto che tali operazioni avrebbero potuto avere sul nostro territorio, già luogo ad alto rischio sismico: essi fecero notare ai presenti che, in realtà, le eventuali ricadute economiche sul territorio sarebbero state inique se confrontate con l’enorme disastro ambientale che ne sarebbe derivato con conseguenti danni alla salute dell’uomo e degli animali. Il Comitato puntò l’attenzione sulla vera ricchezza che è attualmente presente in Alta Irpinia, cioè il paesaggio, il verde dei boschi e dei pascoli, l’agricoltura, il turismo, l’acqua. L’acqua: l’importanza dell’oro bianco è all’ordine del giorno, considerando che ormai scarseggia in sempre più vaste zone del pianeta e che rappresenta la vera unica ricchezza della nostra terra dal momento che l’Irpinia disseta due intere regioni, la Campania e la Puglia (vero, signor Vendola?). Si è pensato ai rischi che corrono le falde acquifere, in caso di un sisma, o bisogna aspettare una catastrofe per accorgersi di non aver previsto in tempo una così grave evenienza?(…) Signori sindaci, vi abbiamo già contattato più volte con le email sui vostri siti, ma non abbiamo ricevuto che poche timide risposte! Quasi un mese è trascorso dall’incontro tenutosi a Nusco con i rappresentati della amministrazioni locali, che erano state comunque tutte invitate, e al quale solo 17 di loro hanno presenziato: c’è stato il mea culpa di qualcuno e le buone intenzioni da parte di quasi tutti i presenti ma fino ad ora nulla di concreto si è fatto. Si è parlato di un ulteriore grande convegno con esperti, non di parte, per avere idee ulteriormente più chiare ma fino ad ora nessuno si è fatto sentire. E gli altri, quelle che erano assenti, perché non si fanno ancora sentire? (…) Il Comitato No Petrolio in Alta Irpinia, costituitosi per dare una risposta ai cittadini ignari e/o confusi da probabili false promesse di un benessere definitivo e duraturo, si rivolge ancora una volta a voi per un incontro chiarificatore e per un confronto sereno ed equo, chiede pubblicamente a voi, che dovreste essere i sacerdoti che dovrebbero tutelare la nostra terra e vigilare sul presente ma sempre con un occhio rivolto al futuro, di rispondere con un secco “sì” oppure con un altrettanto fragoroso “no” alla domanda: siete d’accordo alle operazioni di ricerca ed estrazione di petrolio in Alta Irpinia, cioè nella vostra terra? Della vostra decisione, in un senso o nell’altro, dovreste rispondere ai vostri cittadini perché è loro diritto sapere e soprattutto poter decidere; perciò, prima di ogni vostra decisione, è giusto che essi siano scientificamente documentati e proficuamente informati: essi aspettano di essere informati con trasparenza e, soprattutto, che non avvenga troppo tardi. Vogliamo ricordare, però, che mentre l’economia passa, se impostata su un discorso a breve termine, i disastri ecologici restano forse per sempre con tutti i risvolti economici negativi che ne conseguono. Perciò vi invitiamo a portare quanto prima in Consiglio Comunale la spinosa e delicata questione e a deliberare in merito, come ha già fatto il solo comune di Bagnoli Irpino con una decisa presa di posizione in favore dell’ambiente e della economia locale, onde poter formare un Coordinamento dei sindaci, già auspicato dal sindaco di Nusco Giuseppe De Mita, e presentare una istanza al Presidente della Repubblica, con la discreta disponibilità e vigilanza del Comitato, che tenda a ridiscutere la questione in oggetto, per avere garanzie ed eventualmente per bloccare sul nascere un ulteriore e definitivo saccheggio della nostra terra.
Comitato No Petrolio Alta Irpinia
Per ulteriori informazioni circa i territori interessati dalle ricerche consultare
la pagina del Ministero dello Sviluppo Economico
I comuni Irpini coinvolti nelle ricerche (Progetto Nusco) |
Bagnoli Irpino, Nusco, Lioni,Cassano Irpino, Castelfranci, Morra de Sanctis, Guardia Lombardi,Rocca San Felice,Vallata,Carife,Castel Baronia,Trevico,Frigento,Villamaina,Gesualdo,Paternopoli,San Mango sul Calore, Luogosano,Sant’Angelo all’Esca,Taurasi, Fontanarosa,Mirabella Eclano,Grottaminarda,Flumeri,San Sossio Baronia, Carife, Sturno, Bonito, (e Apice nel Sannio) |