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Senato, video 5 Stelle sui pianisti: ma Grasso se la prende con chi fa riprese

PIanisti in senatoAncora bagarre in Aula dopo le denunce di voti dati dai parlamentari al posto dei colleghi. Al centro delle polemiche il Pdl Malan che protesta: “Non voto più per protesta”. Il presidente del Senato annuncia una riunione dell’ufficio di presidenza per chiarire meglio come gestire l’uso di videocamere o telefoni.

Verificare se ci siano eventuali voti di “pianisti” non è molto interessante. Rigore assoluto, invece, sul divieto alle eventuali riprese video nell’Aula del Senato. Il presidente Pietro Grasso ha annunciato una riunione dell’ufficio di presidenza per chiarire meglio come gestire l’uso di videocamere o telefoni durante le sedute “visto che il Regolamento ai tempi che è stato scritto non li contemplava”. E buonanotte alla “open Camera”, al Parlamento “casa degli italiani”.

La comunicazione del presidente di Palazzo Madama è arrivata dopo una bagarre tra i senatori delMovimento Cinque Stelle e del Pdl dopo la pubblicazione di un video in cui si vede Lucio Malan(Pdl) votare a un banco diverso da quello al quale è seduto. Grasso ha peraltro chiesto conto della paternità della pagina youtube “Senato Cinque Stelle”, dove è stato caricato il video, e Santangelo(M5S) ha replicato che “i siti sono tanti” e che non può dare “indicazioni più precise”. Da qui il botta e risposta tra alcuni senatori grillini, il presidente del Senato e altri senatori di maggioranza e minoranza.

La bagarre con reciproci scambi di accuse dai banchi è scoppiata quando Malan ha lamentato il fatto che i grillini non hanno rimosso il video dal profilo facebook del Movimento 5 Stelle del Senato e per questo la sua protesta: “Ho chiesto di essere messo in congedo e non potrò votare fino a quando un organo di questo Parlamento può permettersi di dire che i voti al Senato sono irregolari”. Subito dopo prende la parola Alessandra Mussolini che rincara la dose sostenendo che sui siti dei grillini ci sono video fatti in aula e la pubblicità collegata coi siti va nelle tasche di Grillo e Casaleggio”. “Loro – aggiunge Mussolini tra le proteste dell’M5S – si fanno i soldi sulla nostra pelle”.

Sbotta il senatore M5S Santangelo che difende le denunce dei pianisti tramite i video. “Non accettiamo – dice Santangelo – lezioni di comportamento da nessuno, quando si vota si sta seduti”. Santangelo replica anche alla Mussolini: “M5s non percepisce nessun contributo da nessuno, è una falsità”. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, comunque, accoglie la protesta di Malan e invita “gli autori del documento che viene riprodotto sul web a eliminare questa evidente, e uso di eufemismo, anomalia”. Due anni fa Pdl e Lega avevano chiesto già una stretta all’accesso dei fotoreporter in tribuna stampa che arrivarono anche a chiedere il “divieto di zoom”. Tutto per fortuna finì nel nulla, ma i fotografi furono invitati a darsi una “autoregolata”.

Ma l’M5S non ci sta e insiste con Luis Alberto Orellana sui “pianisti”: “Ci sono dei rei confessi come Giovanardi e Formigoni e si vede bene anche sui siti”. Grasso lo interrompe e con fare conciliante e mezzo sorriso chiede: “E’ così difficile ammettere che il caso del senatore Malan è diverso e che ha votato dal suo posto non commettendo nessuna infrazione?”. Interviene anche il senatore Domenico Scilipoti che chiede a Grasso di avere “maggior energia” nel sanzionare certi comportamenti, riferendosi ai grillini e afferma “si tratta di siti che qualcuno mette in rete e quel qualcuno è in questa Aula”. Il capogruppo del Pdl Renato Schifani interviene per contestare che si definiscano “pianisti” senatori che stanno in Aula e, al momento di una votazione, sono lontani dal loro banco e il compagno di banco vota per lui come è stato il caso di Giovanardi che non era assente al momento del voto. A questo punto interviene il capogruppo Pd Luigi Zanda che lamenta “stiamo discutendo un provvedimento importante (decreto legge emergenze, ndr) e nessun gruppo può monopolizzare i lavori del Senato sottraendo tempo. Questo è un fatto molto grave che mortifica il Senato”. Grasso annuncia a quel punto la riunione dell’ufficio di presidenza sulle riprese video in aula: “Ho già auspicato ieri l’intervento dei questori. Sarebbe auspicabile vietare un’attività del genere. I nostri regolamenti risalgono ad anni in cui queste tecnologie non esistevano”.

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