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Kyenge Kashetu vittima di razzismo. A Padova: “L’Italia non è meticcia, Kyenge rimpatriata subito”

razzismoLa scritta è apparsa nella notte sul muro esterno del liceo scientifico Cornaro di Padova «L’Italia non è meticcia, Kyenge rimpatriata subito». Una scritta veloce, fatta con lo spray. Che non ha né firme né simboli. Ma che, campeggiando sul muro perimetrale di una scuola di adolescenti, ha rimesso immediatamente al centro del dibattito una tensione che si era scatenata subito dopo l’elezione del neo Ministro per la cooperazione internazionale e per l’integrazione di origine congolese Cécile Kyenge Kashetu nel governo di Enrico Letta.

Allarme razzismo? Una ragazzata? I contorni della vicenda non sono ancora chiari ma una cosa è certa. Chi ha scritto, ha fatto un riferimento diretto alle parole del neo Ministro che, pochi giorni dopo la nomina aveva definito quella italiana una società meticcia.

Non pago, l’autore ha condito il commento con un quantomeno improprio e incompetente (Cécile Kyenge Kashetu in quanto Ministro della Repubblica ha la cittadinanza italiana) «Kyenge riaprono così, in Veneto tensioni xenofobe che sembravano essere scemate definitivamente. Gli insulti escono dal virtuale e arrivano nel mondo reale.

Nelle prime ore la polemica era esplosa nel web. Ormai nei forum non ne è rimasta quasi più traccia (sono stati rimossi dalla polizia postale), ma appena dopo l’elezione il sequel di insulti non si era fatto attendere. Due su tutti, riportati da Repubblica: “scimmia congolese”, sul forum “il Duce.net” e “Ricordiamoci faccetta nera”, sul forum benitomussolini.com.

Il primo gradino del podio se l’era guadagnato però Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24: «Questo è un governo del bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo ius soli e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo» – ha detto. E non solo. Dopo aver proposto come Ministro all’integrazione l’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini ha chiosato: «E poi gli africani sono africani, appartengono a un’etnia molto diversa. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l’enciclopedia di Topolino. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano».

Insomma, una vera e propria bagarre che non aveva lasciato indifferenti Josefa Idem, neo Ministro per le pari opportunità eLaura Boldrini, presidente della Camera dei deputati. «E’ indegna la serie di insulti che si sta rovesciando sul ministro Cècile Kyenge – aveva scritto Laura Boldrini – nel vederla giurare al Quirinale ho avvertito anche io che l’Italia stava facendo un passo avanti importante non solo per i nuovi italiani, ma per tutti noi».

Dal canto suo, invece, Josefa Idem ha dato mandato all’Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazione del dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio di occuparsene. L’istruttoria è stata aperta e la polizia postale ha rimosso dal web i contenuti offensivi. Poi il silenzio. Durato però solo qualche ora.

A riaprire «le danze», martedì, sempre in Veneto, è stato un episodio di violenza sessuale a Montecchio Maggiore (Vicenza) ai danni di una 22enne tedesca e messo in atto da due ghanesi.

In quel frangente il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha lanciato un invito a Cécile Kyenge «a venire a Vicenza a rendere visita alla vittima, con il coraggio di affrontare i problemi per quello che sono e per ribadire che non ci può essere integrazione senza legalità».

Un intervento che, coinvolgendo in una vicenda locale, il Ministro ha stupito più di qualcuno. Tra le battaglie all’attivo di Cécile Kyenge, però, ci sono quelle per una nuova legge sulla cittadinanza e per l’abrogazione della Bossi-Fini. E questo, in casa Lega, non piace affatto.

Alice D’Este
L’Huffingtonpost

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