Energia Mobilità

Dal 2015 stop alle auto a benzina in Norvegia

auto_elettricheChe i paesi nordici avessero una sensibilità maggiore per quanto riguarda le questioni ambientali non è certo una novità. In questo caso è la Norvegia a segnare un punto nella lotta ai cambiamenti climatici.

A partire dal 2015 in Norvegia saranno vietate le immatricolazioni di tutte le auto alimentate a benzina. In un paese dove attualmente il mercato dell’automobile registra in media diecimila immatricolazioni all’anno, un segmento di circa il 5% è ricoperto dalle auto elettriche.

Sulle strade del paese nordico circolano già circa quattromila auto elettriche e si mira ad aumentarne ulteriormente la quantità tramite forti incentivi: sull’auto elettrica non si paga l’iva all’acquisto, non si paga il bollo e non si pagano i pedaggi; inoltre sono previsti parcheggi gratuiti e corsie riservate in città. Le strutture necessarie al loro utilizzo sono già ampiamente sviluppate, con oltre ventimila colonnine per la ricarica sparse nelle città (risultando così il paese con più punti di ricarica per abitante del mondo), contando anche il fatto che la rete elettrica proviene quasi totalmente da fonti idriche. Per fare qualche numero, in Norvegia circolano più Tesla S che in tutta Europa, mentre nell’ultimo anno sono state immatricolare più Nissan Leaf che in tutti gli Stati Uniti con una popolazione sessanta volte inferiore.

La decisione di abbandonare i motori a benzina a favore dei motori ibridi e dell’auto elettrica ha l’obiettivo di combattere il cambiamento climatico (oltre il 30% di gas ad effetto serra in meno prodotti sull’intero territorio nazionale) e di immettere denaro fresco nelle casse del paese: essendo la Norvegia un paese produttore di petrolio, si cerca di limitare il più possibile il consumo interno del proprio petrolio per poterne poi avere di più da rivendere sui mercati esteri.

Dalla Norvegia quindi una ulteriore lezione al mondo intero, dove, così come in Danimarca, si mira a superare la crisi economica in modo intelligente per non farsi trovare impreparati quando sarà il momento di fare i conti con la crisi climatica.

di Alberto
www.e-cology.it

Lascia un commento