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#PdTrivellaDemocrazia e invita all’astensione dal voto

astensione3Si chiama Partito Democratico, ma si dovrebbe soprannominare Partito degli Ignavi. Quelli che il Poeta aveva incontrato nell’inferno, i soggetti che non hanno mai agito di propria iniziativa ma anzi assecondando sempre la volontà del più forte di turno. È il paradosso di chi governa l’Italia ma ha paura di sapere come la pensano i cittadini, senza che il loro Premier sia mai stato eletto. Anzi, appoggiando negli anni una maggioranza che ha potuto governare con altri due “soggetti” frutto ed espressione delle imposizioni di chissà quale oligarchia europea. Oggi vi raccontiamo, con un certo sdegno, il paradosso di un partito che si chiama Democratico ma che al contempo ha in spregio la democrazia. L’AGCOM, il Garante della Comunicazione, deve per legge ricevere gli orientamenti politici per calcolare le “quote” di partecipazione alle trasmissioni sulla TV pubblica, in vista della campagna per appoggiare o meno un certo referendum. Queste indicazioni sono semplici: possono essere SI, NO, oppure ASTENSIONE. Lo fa, chiaramente, per soddisfare la Par Condicio. Il Partito Democratico ha ufficialmente scelto di fare campagna per l’astensione.
– scarica qui la delibera AGCOM (articolo 2 sui soggetti politici)
– scarica qui gli orientamenti ufficiali espressi dai partiti

LA PROPAGANDA DEGLI IGNAVI
Aspettiamoci dunque i suoi rappresentanti, inquadrati dalle telecamere e ben truccati, invitare i cittadini a restare a casa: per non esercitare il diritto-dovere sancito dalla Costituzione. È uno scandalo, perché per quanto il Movimento 5 Stelle s’impegnerà per il SI, sarebbe stato più tollerabile – a livello morale e di legittimità – una propaganda opposta in direzione del NO. Sconsigliare la partecipazione è un gesto vigliacco che riassume e sintetizza tutte le contraddizioni di questo finto Governo del fare (che invita al non-fare). Non vogliamo infierire, ma come chiamereste un gruppo di sottotraccia che ricevono indicazioni da lobby e poteri forti e poi, sul territorio (l’Italia), fanno il lavoro sporco?

LE SPERANZE DEGLI IGNAVI
Il Partito degli Ignavi ha deliberatamente scelto di non risparmiare 360 milioni di Euro, imponendo di non accorpare il Referendum con le elezioni amministrative. Giusto per fare due calcoli, quei soldi avrebbero ripagato circa la metà delle perdite dei cittadini truffati dal salva-banche. La speranza del Governo è quella di non avere il quorum il 17 aprile, così che la voce dei cittadini consapevoli e informati sia soffocata dal vuoto politico e di valori del Partito Democratico. Come se non bastasse, a corollario di una delle più grandi prese in giro degli ultimi anni, arrivano i primi esponenti del Partito degli Ignavi che si dichiarano non consapevoli delle scelte adottate dalla direzione. Un teatrino visto e rivisto mille volte, che in Europa – per fare alcuni esempi – ha portato alla conferma di tutte le folli scelte imposte dalla Commissione Europea in materia di austerità e lavoro.

RICAPITOLANDO
Il PD inviterà i cittadini a non andare alle urne:
per scongiurare il quorum, Renzi ha anticipato la data del voto al 17 aprile, dimezzando i tempi della campagna referendaria e ostacolando il tuo diritto a informarti;
quando parliamo di trivelle offshore, nessuno può escludere un incidente. E in un mare chiuso come il Mediterraneo, un disastro petrolifero causerebbe danni gravissimi e irreversibili;
per estrarre poche gocce di petrolio di scarsa qualità, si mettono in pericolo le nostre coste, la fauna, il turismo, la pesca sostenibile. Le prime vittime innocenti potrebbero essere delfini, capodogli, tartarughe, gabbiani e i pesci che popolano i nostri mari;
per estrarre petrolio le compagnie devono versare dei “diritti”, le cosiddette royalties. Ma per trivellare i mari italiani si pagano le royalties più basse al mondo: il 7% del valore di quanto si estrae. E i petrolieri ringraziano;
bucare i fondali non risolverà la nostra dipendenza energetica dall’estero. Come ammette anche il Governo degli Ignavi, le riserve certe di petrolio nei mari italiani equivalgono a 7-8 settimane di consumi nazionali e potremmo estrarre gas per soddisfare i consumi di 6 mesi;
il 17 aprile il cittadino potrà scegliere: lasciare che i nostri mari diventino un far west di petrolieri, mettendo a rischio il Mediterraneo, oppure far capire al Governo che il nostro vero petrolio è la bellezza delle nostre coste, culla della nostra storia e della nostra cultura.

DOV’È IL PIANO ENERGETICO DEGLI IGNAVI?
Sarebbe molto bello e istruttivo, in questo contesto, che il Governo degli Ignavi tirasse fuori il suo piano energetico nazionale. Ovvero, quella carta che consentirà di rispettare gli impegni internazionali sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di andare verso un futuro 100% rinnovabile. Il Movimento 5 Stelle, dopo aver visto cosa è successo al Parlamento Europeo con i voti sulle emissioni inquinanti, è abbastanza scettico. Il 17 aprile prepariamoci, andiamo a votare per il SI e ricacciamo gli ignavi nel nulla da cui provengono.

MoVimento 5 Stelle Europa

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