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Rifiuti, i Comuni non pagano: stop al servizio

Rifiuti_pianiIrpiniAmbiente vanta un credito di 40 milioni, mancano i soldi per stipendi e carburante

La situazione è al collasso:<<IripiAmbiente>> blocca la raccolta dei rifiuti in tutti i Comuni che non sono in regola con i pagamenti dei canoni per i servizi ricevuti. Il provvedimento  – che verrà comunicato questa mattina agli amministratori dei centri interessati – scatterà da lunedì’ 4 marzo. Questa volta, i vertici della società provinciale impegnata nella gestione del ciclo integrato non faranno sconti a nessuno. Non ci sono i presupposti per tentare mediazioni o accordi dell’ultima ora. La condizione finanziaria del colosso provinciale in cui sono impiegati oltre seicento addetti è drammatica. Fino a oggi non ci sono i soldi sufficienti per il pagamento delle spettanze maturate dai lavoratori e per rientrare delle spese di carburante. La società – che vanta crediti per circa quaranta milioni di euro – ha già ottenuto anticipazioni agli istituti di credito per circa otto milioni. A questo punto, è a rischio la tenuta del sistema. Il soggetto unico di gestione potrebbe implodere per colpe non proprie. Per questo, dopo una lunga discussione tenutasi presso la sede societaria, i vertici di <<IrpiniAmbiente>> hanno deciso di adottare la linea dura, anche a costo di arrivare alo scontro ed al muro contro muro con gli enti locali. Nessuno si sbottona da via Cannaviello, ma la situazione è talmente delicata che il futuro comincia a preoccupare. Le indiscrezioni che emergono sono segnale di una insensibilità diffusa dei comuni, a cominciare dai centri maggioni. Se, fino allo scorso mese di settembre era la città capoluogo a garantire Rifiuti_Houstonossigeno vitale per tirare avanti, oggi Avellino ha adottato gli stessi comportamenti di altri centri. Da quando a piazza del Popolo si è insediato il commissario straordinario Cinzia Guercio non sono più stati emessi pagamenti in favore di <<IrpiniAmbiente>>. La città capoluogo deve circa quattro milioni di euro alla società provinciale. Debiti ingenti sono stati maturati anche da molti dei centri maggiori che pagano un canone mensile alquanto elevato. Anche se i Comuni che non pagano rappresentano la gran parte, sono soprattutto i centri maggiori a preoccupare. Nel corso dell’incontro in sede è emerso che numerosi amministratori non solo non pagano i canoni correnti, ma nemmeno rispettano le scadenze dei piani di rientro concordati e  definiti. Una situazione sulla quale ha pesato non poco anche uno degli ultimi decreti – prontamente convertito in legge – del governo di Mario Monti che, dal prossimo primo luglio, restituisce ai Comuni le competenze in materia di rifiuti. I vertici di <<IrpiniAmbiente>> non escludono che alcuni amministratori ritardino i pagamenti in attesa di riprendere in mano la partita. Ma la situazione è ormai insostenibile e, per questo, da lunedì scatterà la linea dura. Dopo i numerosi incontri in Prefettura e le minacce di blocco del servizio, la società provinciale fa sul serio. La linea dura potrebbe significare per molti centri, a cominciare dal capoluogo, l’avvio di una fase di emergenza con il ritorno di cumuli di rifiuti lungo strade e marciapiedi. In un momento così delicato non si placa lo scontro con le organizzazioni sindacali che lamentano mancate risposte sulle problematiche più volte esposte, dal piano industriale alla pianta organica. Per questo, le parti sociali hanno annunciato il blocco straordinario e sollecitano un confronto con il commissario della Provincia per discutere, in primis, delle prospettive della società provinciale di gestione del ciclo integrato. A Raffaele Coppola arriva anche la richiesta di mediare tra le parti e provare a ricomporre un tavolo di confronto per definire le numerose questioni in sospeso.

Michele De Leo
Il Mattino 28 Febbraio 2013

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