Stamattina in conferenza stampa abbiamo presentato la nostra prima proposta di legge sul TAGLIO DEI COSTI E DEI PRIVILEGI DELLA POLITICA. Chi lavora nelle istituzioni su mandato dei cittadini è chiamato a dare l’esempio: non si può affermare di voler lavorare per il bene della Campania, in una terra come la nostra con il 23% di famiglie sotto la soglia di povertà e oltre il 50% di disoccupazione giovanile, e non essere disposti a ridimensionare i compensi abnormi e i privilegi che spettano ai membri dell’istituzione Regione. Chi ha a cuore la vita e il benessere dei cittadini campani cominci a dimostrarlo e a dare l’esempio.
Noi del M5S non aspettiamo che venga approvata una legge per tagliarci lo stipendio e rinunciare a tutti i privilegi e le indennità aggiuntive: quello che proponiamo agli altri lo attuiamo prima di tutto per noi stessi. Abbiamo già dichiarato pubblicamente il nostro impegno.
Per comprendere meglio la proposta del M5S va spiegato come è composto lo stipendio di un consigliere: circa 6600 euro per l’indennità di carica, più circa 4400 euro di spese di esercizio di mandato, oltre alle eventuali ulteriori indennità di funzione per incarichi aggiuntivi. Ancora più alti i compensi dei membri della giunta.
La nostra proposta si ispira alle retribuzioni ed ai tagli che tutti i portavoce del M5S nelle istituzioni si “impongono” ben volentieri da sempre:
– RIDUZIONE dell’indennità di carica dei consiglieri a 5000 euro lordi;
– l’ABOLIZIONE di tutte le indennità di funzione per incarichi aggiuntivi;
– un rimborso per le spese di mandato puntualmente RENDICONTATE;
– l’EQUIPARAZIONE del trattamento previdenziale (ed il ricalcolo dei trattamenti previdenziali in essere) dei consiglieri regionali e dei membri della giunta regionale a quello dei dipendenti pubblici di cui al comma 2 dell’articolo 1 del decreto legislativo n. 165 del 2001;
– l’ADEGUAMENTO della normativa concernente gli assegni di reversibilità a quanto previsto per i dipendenti pubblici di cui al comma 2 dell’articolo 1 del decreto legislativo n. 165 del 2001;
-la SOSPENSIONE dell’erogazione dell’indennità di carica e dei rimborsi spese per l’esercizio del mandato in caso della sottoposizione del consigliere regionale o del membro della giunta regionale alla misura della custodia cautelare in carcere o degli arresti domiciliari.
Con i milioni di euro recuperati da questi semplici tagli si potrebbe far partire subito in via sperimentale il REDDITO DI CITTADINANZA per le famiglie campane che vivono in condizioni di disagio estremo. Lanciamo la sfida a tutte le altre forze politiche: dimostrassero coi FATTI e mettendo mano al loro portafoglio che hanno davvero a cuore il futuro della nostra gente.
Valeria Ciarambino