Siamo quello che mangiamo. Il M5S lo sa bene e per questo ha da sempre tutelato i prodotti sani, freschi e provenienti dal territorio. Expo 2015 recita “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, ma poi si lascia sponsorizzare dalle più grandi multinazionali del cibo spazzatura. “I’m Vomit It” scrivevano i manifestanti sui cartelli di protesta a Milano. Nella determinazione del portavoce Marco Zullo in Commissione AGRI c’è il solco, la netta distinzione tra la vecchia politica e il nuovo che avanza. Il M5S ha voluto e imposto che nessun cibo lavorato sia presente nelle mense scolastiche, ma soltanto frutta fresca, proveniente da produzioni locali. Si è voluta l’introduzione di un criterio etico nella selezione dei prodotti, evitando di rifornirsi negli allevamenti che non rispettano gli animali. E ancora: si è impedito che a guadagnarci siano le multinazionali, mettendosi di traverso a chi voleva inserire sulle tavole dei bambini non del latte naturale, ma del latte aromatizzato al cacao, un prodotto non certo realizzato da aziende agricole locali, ma da grandi corporation dell’industria alimentare.
IL CONTESTO
Il programma di sostegno finanziario alla distribuzione di frutta, verdura e latte nelle scuole, dà la possibilità all’Europa d’invertire una preoccupante rotta, che vede la percentuale di minori obesi in continuo aumento, così come il consumo di cibo spazzatura e la diffusione di regimi alimentari disequilibrati e dannosi per la salute. Il programma offre la possibilità di educare le nuove generazioni al consumo di prodotti sani, di qualità e nutrienti. L’aspetto educativo è fondamentale e va finanziato a dovere. Tutte le misure atte a spiegare ai bambini l’importanza e i vantaggi di un’alimentazione sana devono ottenere un sostegno adeguato.
I DETTAGLI
Nella stesura di questo programma, come detto in apertura, il M5S ha ritenuto di fondamentale importanza fissare alcuni paletti.
– Nella lista dei prodotti da distribuire all’interno degli istituti scolastici devono essere presenti solo prodotti freschi lavorati, ma non trasformati. Una forma di educazione alimentare che allontana i più giovani da zuccheri aggiunti, conservanti ed edulcoranti.
– L’Europa deve promuovere le produzioni locali, perché riducono l’impronta ecologica, accorciando i trasporti e la catena distributiva. Senza contare che darebbe una mano alla promozione delle tradizioni e a quei piccoli agricoltori che sono già in difficoltà.
– Grazie al M5S, non è passato in plenaria un emendamento che prevedeva l’inserimento, nei menù, di latte aromatizzato al cioccolato o alla frutta. Un tipo di prodotto prevalentemente commercializzato da grandi aziende, che non hanno certamente bisogno di beneficiare di finanziamenti comunitari.
– Altro fattore positivo del voto in plenaria è stato l’approvazione all’emendamento che esclude dalle mense scolastiche gli esaltatori di sapidità.
GLI STATI SONO I DECISORI FINALI
Ora, i vari Stati membri dovranno costruire i menù scolastici tenendo conto delle indicazioni approvate a Bruxelles. Il Governo italiano dovrà dimenticarsi alla svelta di tutti i favorini sciorinati con Expo 2015 e mettersi seriamente al lavoro per (ri)costruire la vera e sana alimentazione del futuro.