Saure, pronta un’assemblea popolare
“La situazione del capannone Saure – commentano dal comitato – che dovrebbe coprire il pozzo di smistamento della nuova Pavoncelli bis, è ancora ferma sul punto irremovibile della struttura commissariale coadiuvata dal Comune di Caposele. Sabatelli ha deciso di riprendere i lavori anche in assenza di una continuità dei lavori principali della galleria, fermi perché è necessario attendere le autorizzazioni per lo stoccaggio del materiale di scavo in un nuovo deposito della provincia di Avellino. L’area individuata nel progetto iniziale per lo stoccaggio faceva riferimento al comune di Colliano. Oggi invece rischiamo di
avere per questa nuova richiesta della struttura commissariale un nuovo luogo che ospiterà migliaia di metri cubi di materiale che ha anche all’interno sostanze non troppo naturali. Per questo stop, tutti aspettavano che si fermassero anche i lavori del pozzo A, ma ciò non è avvenuto, forse per una dimostrazione di forza del commissario nei confronti del comitato Saure che ha avuto incarico dal sindaco di formulare un’ipotesi alternativa al capannone impattante. La stessa, però, che è stata prodotta e portata nelle mani del Commissario dal Sindaco, pare non sia sufficiente a convincere la Struttura commissariale, l’Aqp e né tanto meno il Sindaco con il suo assessore ai Lavori Pubblici. Una mancanza di rispetto, forse nei confronti di un’intera popolazione che ha avuto l’arduo compito di protestare e paziente nell’aspettare che la politica facesse il suo dovere.
Questo non sta avvenendo, e probabilmente attraverso una assemblea popolare si potrà stabilire il prosieguo delle manifestazioni”.
Redazione
Il Quotidiano del Sud versione cartacea 18.04.2015
Saure, la ditta pronta a chiedere il risarcimento
Sabatelli: “Il fermo di sette giorni del cantiere ha procurato dei danni all’impresa appaltatrice”
A Caposele continua la battaglia su Saure, dove i vertici della Pavoncelli bis hanno predisposto la copertura del pozzo della galleria Rosalba. Si tratta della porta di accesso alla conduttura, che contiene al suo interno un carro ponte necessario a movimentare delle paratie che dovranno servire, di volta in volta, ad alternare la deviazione delle acque del Sele (a 30 metri dalla sorgente) dalla vecchia alla nuova galleria e viceversa. Nell’area adiacente il campanile delle sorgenti e delle cantine in località Saure, sono stati innalzati sei pilastri altissimi. Il capannone è stato “annunciato” nel documento della Valutazione di Impatto Ambientale per la costruzione della Pavoncelli bis, e solo oggi a distanza di almeno quattro anni, i caposelesi hanno modo di verificare che l’opera altera e demolisce l’impatto paesaggistico dell’area. Un buco nell’occhio proprio nel cuore del paese, che a detta del comitato civico unitario annienterà tutte le prospettive di respiro turistico alimentate fino a poco tempo fa. Dopo una serie interminabile di botta e risposta fra il comitato cittadino e la struttura commissariale di governo, che aveva sospeso il cantiere per ben sette giorni, i lavori sono stati ripresi. “Il fermo dei lavori ha causato una perdita ingente e la ditta ha intenzione di chiedere il risarcimento del danno” ha puntualizzato il Commissario Sabatelli, indicato dai cittadini come il “predatore pugliese” che ha rifiutato il compromesso sull’opera. La proposta illustrata dal comitato infatti, ritenuta meno impattante per l’ambiente, non è stata presa in considerazione dalla struttura verticistica, che andrà avanti con il prospetto già approvato. Mentre il comitato adirato chiede all’amministrazione comunale di mediare con la ditta appaltatrice dei lavori, i tecnici impegnati sul cantiere preannunciano una copertura di vetro alternativa ai blocchi di cemento, per mitigare l’impatto visivo. Ma i cittadini non ci stanno, ed è polemica.
Francamente ….
spero in altri 10 pozzi e nel saccheggio completo del paese.
Di cosa vi lamentate, è la giusta punizione e il giusto ristoro che meritate.
Avete dato fiducia ad un’accozzaglia di incompetenti e strafottenti, ma il peggio è ancora da venire.
E’ la memoria storica di questa amministrazione FALLIMENTARE.