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Due domande…

sorgenia_debenedettiVorrei farvi due domande: a voi, padri di famiglia cui mancano magari 1200 euro per poter pagare l’iscrizione all’università del figlio o per il dentista, o a voi, piccoli imprenditori che non ce la fanno per il continuo aumento dell’imposizione fiscale da parte dello Stato, le banche vi aiutano come hanno aiutato Carlo De Benedetti? O vi rimandano a casa? Leggete il trattamento riservato per Sorgenia alla famiglia del patron di Repubblica e del Pd:

“Il tribunale di Milano ha dato via libera al riassetto dell’enorme debito di Sorgenia: 1,8 miliardi di euro. La società energetica evita così il fallimento passando – a breve – sotto il controllo delle banche. L’omologa del tribunale era l’ultimo passo per il salvataggio del gruppo controllato dalla Cir (famiglia De Benedetti) e dall’austriaca Verbund. Con questo passaggio vengono autorizzati un aumento di capitale da 398 milioni e un prestito convertendo da 198 milioni: in questo modo le banche con cui Sorgenia era indebitata potranno trasformare i loro crediti in capitale. Il creditore che rischiava di più è il Montepaschi (600 milioni)”. (S. Filippi, Il Giornale http://goo.gl/c9Y6nl)

E poi -scusate se è un mio chiodo fisso-, perché ad aiutare Sorgenia (De Benedetti) si era esposta specialmente la banca più antica d’Italia, il Monte dei Paschi di Siena? forse per sintonia politica? o perché condivideva il piano industriale della società di De Benedetti? e perché deve esser aiutata, sebbene indirettamente, tutelando di fatto i suoi vertici che hanno supportato un progetto che non aveva speranza?

PERCHÉ SE C’E’ GUADAGNO I SOLDI SE LI INTASCA L’IMPRENDITORE, MA SE C’E’ PERDITA DEVE PAGARE LA COMUNITÀ?

Lo Stato democratico esiste perché deve far giustizia, perché deve garantire istruzione, salute, previdenza, dignità insomma, a tutti, perché deve riconoscere meriti e demeriti dei singoli, aiutandoli a far sempre meglio per il gruppo e per sé.
Ma con alcuni -Berlusconi o De Benedetti o Agnelli o tanti altri ancora- lo Stato italiano dimentica la sua ragion d’essere!

Nicola Morra

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