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RENZI FUGGE DALL’ALLUVIONE E FA LO SHOW A 200 CHILOMETRI

renzi_confindustriaNIENTE “PASSERELLA” IN LIGURIA, PREFERISCE GLI ANNUNCI AGLI INDUSTRIALI

   La passerella Matteo Renzi alla fine l’ha fatta alla Confindustria di Bergamo, in diretta nazionale su SkyTg24. Mentre nella Genova alluvionata, in allerta continua, distrutta da fango e pioggia, ha scelto di non mettere piede. La motivazione, ufficiale, l’aveva data due giorni fa. “Genova e non solo”, il tweet che rimandava a un post su Facebook in cui il premier prometteva interventi. E la metteva così: “Se vogliamo essere seri, se vogliamo evitare le passerelle e le sfilate da campagna elettorale, l’unica soluzione è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici”. Insomma, la sua sarebbe stata una scelta di sobrietà. Proprio mentre la popolazione genovese chiede insistentemente una presenza del governo.
 UN COMPORTAMENTO atipico da parte di un premier onnipresente. E allora? Fischi, proteste e contestazioni erano garantiti. La gente a Genova è arrabbiata e non avrebbe risparmiato il capo del governo. Lo ammettono anche uomini di sicura fede renziana. Dunque, stavolta evidentemente meglio non metterci la faccia. Il premier ha scelto di mandare alla conferenza stampa ufficiale di ieri, quella con il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, uno dei suoi fidatissimi, il Coordinatore della Renzi contestato a BergamoStruttura di missione Italia Sicura di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’Angelis. Insomma, profilo bassissimo del governo.
   Non senza polemiche, però, da parte di Renzi. Il quale attribuisce alla gestione passata le responsabilità di quel che sta succedendo: “Ciò che è accaduto – dice – dimostra come le riforme di cui abbiamo parlato in questi mesi sono fondamentali: se un’opera pubblica viene bloccata dai ricorsi e dai controricorsi, se lavorano più gli avvocati e i giudici che i manovali, ecco perchè va cambiata la giustizia civile, ecco perchè lo Sblocca Italia, ecco perchè bisogna prendersi le responsabilità”. Va detto che le aziende che aspettavano di terminare i lavori per la copertura del tratto terminale del Bisagno a Genova, avevano scritto al premier il 5 agosto chiedendo di sbloccare i cantieri. Non è successo. Renzi assicura che succederà ora: dopo un’altra alluvione. Dal governo si attribuiscono altre responsabilità: si punta il dito contro la lentezza della giustizia amministrativa, contro i dirigenti responsabili della sicurezza e della Protezione civile, che hanno appena preso un premio per il raggiungimento dei loro obiettivi. Nessuna accusa al Sindaco, Marco Doria.   Quello che Renzi fa – come al solito – è occupare tutta la scena mediatica, provando a coprire anche le immagini che arrivano dal capoluogo ligure con nuovi annunci. “Dal 2015 verrà abolita la componente lavoro dalla tassa dell’Irap. Questo vale 6,5 miliardi di euro”, dice, davanti alla platea della Confindustria. E poi: “Coloro i quali nel 2015 assumeranno giovani e meno giovani a tempo indeterminato avranno la possibilità di non pagare i contributi e lo Stato si sostituirà all’imprenditore”. Tutto questo dovrebbe essere nella legge di stabilità che viene presentata domani. Ancora non è chiaro come verranno realizzati tali annunci. Le coperture sono in fase di studio. Lui però continua nella sua opera di distrazione di massa. Anche se qualche fischio se lo prende lo stesso. Fuori dalla Confindustria viene contestato dalla Fiom di Bergamo. E i fischi lo aspettano pure allo stabilimento Dalmine.
 IL BASSO profilo è scelto da tutto il governo. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, genovese, è finita nel mirino per essere andata nella mattinata di venerdì a un convegno sul semestre europeo a La Spezia. Poi, però, ha passato le giornate tra Prefettura, riunioni, e fronteggiamento dell’emergenza. Facendo da tramite con l’esecutivo. Fu più mediaticamente presente durante l’alluvione del 2011. C’erano le primarie per Sindaco in arrivo. E poi, stavolta, la parola d’ordine è “no passerelle”. Anche il ministro dell’Ambiente Galletti a Genova ci è andato, lontano dalle telecamere. Meglio non esporsi troppo. Né adesso, né nei prossimi giorni: il premier in città non si farà vedere.

di Wanda Marra
Il Fatto Quotidiano 14.10.2014

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