Se fossimo noi al governo sapremmo come fare. E cosa fare: ridurre i rifiuti, costruire un piano nazionale di bonifica, incrementare le energie rinnovabili, rendere l’acqua definitivamente pubblica: così vorremmo il decreto Sblocca Italia. In pratica, il contrario di quanto ha predisposto il governo.
È possibile. È tutto a portata di mano, e nelle audizioni in Commissione Ambiente ce lo hanno confermato anche esperti, associazioni di settore, imprenditori.
Sbloccare l’Italia è possibile e fondamentale. Ma certo non come vuole fare il governo, a discapito della nostra salute, dell’ambiente, dei beni comuni, riportando l’Italia al Medioevo energetico, come se tecnologia e innovazione non fossero strade percorribili.
Per la prima volta il Movimento 5 Stelle va oltre la doverosa lotta che comunque faremo in Aula e in commissione contro il decreto SfasciaItalia. E abbiamo scritto un vero decreto Sblocca Italia. Un decreto ombra, il nostro AttiVaItalia che oggi presenteremo in una conferenza stampa alla Camera.
Se governassimo noi, non nomineremmo mai Commissari per le bonifiche: gli inquinamenti industriali non sono eventi improvvisi né imprevedibili. Istituire il Commissario serve solo ad aumentare i costi della macchina dello Stato e a semplificare, sottraendolo dall’opinione pubblica, i progetti di bonifiche che con lo SfasciaItalia potranno avvalersi anche di autocertificazioni.
Controlli incrociati e dati a disposizione di tutti, questo vogliamo nel nostro decreto. E chi inquina deve necessariamente pagare.
Si dovrà provvedere a un piano di bonifica nazionale; i siti inquinati che Clini ha scaricato sulle Regioni torneranno di competenza statale, come il Tar ha da poco decretato in merito alla Valle del Sacco. I cittadini devono poter essere informati passo dopo passo di quanto accade sul loro territorio. Trasparenza dei dati e registro dei tumori obbligatorio sono previsti dal testo che abbiamo preparato.
Capitolo rifiuti: lavoreremmo per una riforma del ciclo dei rifiuti che parta dalla loro riduzione. Puntiamo sul vuoto a rendere e sul riuso degli oggetti. I comuni creeranno dei centri per il recupero. Si vuole rilanciare il lavoro? Ecco come fare, con i green jobs, la riqualificazione energetica degli edifici. La prima fonte di energia è il risparmio. Se obbligassimo a rendere le case meno passive, anche con incentivi e defiscalizzazioni, innescheremmo cicli virtuosi nell’economia. Gli interventi di tutela del territorio per proteggerli dal dissesto idrogeologico devono essere esclusi dal patto di stabilità. Introdurremmo un geobonus fiscale fino al 65% per chi effettua interventi di mitigazione del rischio.
Stop alla privatizzazione dell’acqua: non è una merce, non è un bene di pochi. Bisogna far ripartire la ricostruzione di una gestione dell’acqua, dei rifiuti, del trasporto pubblico, di quei servizi comuni, insomma, per noi fondamentali. Vogliamo introdurre Piani di gestione e tutela delle acque, a livello di distretti idrografici, tenendo in considerazione quindi il ciclo idrologico, ovvero la stretta interconnessione tra acqua, agricoltura e produzione di cibo, salute ed energia.
Il governo nello SfasciaItalia punta a rendere di interesse strategico trivelle e inceneritori? Per noi lo sono quei terreni dove ci sono coltivazioni Igp, Doc, DOCG. E lì dovranno essere vietati interventi di ricerca, prospezioni e sfruttamento di idrocarburi. Esattamente il contrario di quello che hanno immaginato e scritto Renzi & Company. Ogni miliardo investito nelle energie fossili crea 500 posti di lavoro. Gli stessi soldiinvestiti nelle rinnovabili ne generano 3000. Se i soldi fossero i vostri, dove li investireste, dove rendono di più o di meno? Ecco, i soldi sono proprio i vostri.
Renzi ha promesso 3,9 miliardi di euro per le opere pubbliche. Ma poco più del 2% disponibili subito. Il grosso arriverà, se lo SfasciaItalia diventerà legge, solo nel 2018. Noi vogliamo togliere linfa alle opere inutili e al cemento dannoso. Con il nostro decreto AttiVaItalia, usiamo gli stessi 4 miliardi per creare migliaia di posti di lavoro attraverso la riqualificazione energetica degli immobili, anche con agevolazioni fiscali.
Un miliardo investito genera circa 1700 posti di lavoro. Vogliamo sottrarre spese inutili alla gestione della politica. E vogliamo usare tutte le risorse dello Stato per Sbloccare davvero l’Italia, nell’interesse dei cittadini e non di un gruppetto di industriali e multinazionali straniere.